Aspettami dove incontro luce
libera dalla trappola delle mie stesse ombre
sgravata dal peso del dolore cresciuto nel ventre
calma da un frastuono adagiato
che rovista e mescola da sempre il mio sangue
aspettami…
mentre giro tra i vortici che spingono ossa
e mi portano ad annusare terra di fango
con i miei sguardi muti
spogli di ogni ricordo
e la mia lingua arrotolata
nelle orecchie senza eco ne ode
aspettami
senza diademi di gloria
e stendardi di vittoria
sono una piccola reduce
sopravvissuta allo sterminio spietato
del mio stesso cuore.
Arriverò contando ogni passo
tra inciampi e cadute
con questi segni fradici
crateri e solchi di vita
con questa ostinata frenesia
che rincorre traiettorie di silenzio
con tutta la mia fame sazia
di bagliore che si muove
ferma e immobile
nel tutto che mi contiene
aspettami, Tu aspettami.
G.M