A volte mi domando perchè tutto questo rumore, questa frenesia, nell’immensa folla degli Esseri, quando giace in fondo a ogni cosa la primitiva quiete e il Silenzio?

Sono stata irrequieta anch’io e colma di rumore, da bimba ero una cavalletta che saltava in continuazione, mi arrampicavo sugli alberi e volevo raggiungere i rami più alti, appena trovavo una posizione comoda mi accomodavo per ore ad osservare il mare così vicino anche se distante, chiudevo gli occhi e cercavo di far arrivare a me il suo profumo, quanta dolcezza ho imparato annusando e osservando dall’alto …il mondo ai piedi così piccolo e il cielo così grande!

Avevo pure una grande parlantina con fiumi di parole inondavo le cose, amavo i nomi, assegnarne uno ad ognuno perchè e a norminarle a volte certe cose prendono vita, oggi misuro ogni nome dormiente nel cuore risvegliandolo per trasformarlo in carezze.

Un tempo ero colma di domande aspettando risposte come la grande rivelazione, oggi vivo un giorno per volta della vita, consapevole che essa stessa è un’ipotesi perennemente da rivivere.

Prendo tutto come viene e cambio nell’attesa e nella pazienza, come Estia, misurata, immobile guardiana del fuoco portato da Ermes ed eternamente acceso in casa.

Oggi sono una donna placida, sapienza del tempo? Forse, o semplicemente è stanchezza di scuotere troppo il cuore nel tentativo ultimo di calmarlo , un pochino come si fa quando si é in presenza di qualcuno che ha una reazione esagerata per farla tornare in se, so per certo che non ho la facoltà di prevenire quel che non voglio e che in un contrasto può nascondersi una ragione e che in ogni caso posso trarne un insegnamento di cui ho bisogno per imparare l’arte del vivere .

Da piccola adoravo raccontare le storie, favole e filastrocche, immaginare, ricoprire di pennellate di colori la faccia della gente, giocando con la fantasia, ammirrarne lo stupore che piano piano prendeva forma negli occhi spalancati alla sorpresa, oggi io quel prodigio lo ripercorro quando mi tuffo negli occhi delle persone e starei ore ed ore ad ascoltarle, sentire narrare la loro storia mi intrappola nel fascino misterioso dell’esistenza , mi cattura nella magia dell’umanità così grande e fragile e so con sicurezza di non essere sola.

Ora come ieri io sono diversa ma non sono cambiata , adotto modalità differenti per risolvere i miei giorni, come la regola commutativa delle addizioni: cambiando l’ordine degli addendi il risultato non cambia! Se non ricordo male dice così, ma non importa perché è la sola regola matematica che mi è rimasta in mente …io con i calcoli sono stata sempre una frana!

Giusy Montalbano

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