Lettere

04

Scrivo, scrivo da sempre, pagine e pagine è la mia maniera di parlare con il tempo,  la vita , il mare il vento, l’ anima e  Dio.  Tratti  incerti e sicuri che diventano parole, come guardarmi e respirare piano ed  attraversarmi   e  percorrermi  a volte soltanto per incidere una via sulla mappa dei miei pensieri vasti. a volte per trovare una strada  tra i cunicoli della memoria  e  piantarci un punto, da dove partire o fermarmi. Pagine scritte su seta o pietra, schizzi netti, decisi, indelebili, parole una dopo l’altra, da ingoiare senza chiedere nulla, pagine che trascinano fino in fondo, che prendono per mano e portano fra le righe, pagine dove c’è molto  di più che stare dentro i bordi, che con le dita fanno girare un altro foglio, fare un passo oltre. Pagine che sono una storia, una vita, una piega dopo l’altra, un respiro dentro ad un altro… fogli  che ho scritto con il rumore di un temporale e i graffi della notte e cose scritte  avvolta in un torbido silenzio  servendomi soltanto del mio respiro tutto dentro.

Sono scivolate le mie pagine sottovoce, imbucate tra fessure di niente, lente come agonie e profonde come abissi, scritte con il cuore buttato in un angolo, dipinte dagli aloni della luna, scandite dai miei battiti confusi e respiri corti e poi ancora pagine di intimità sfrontata e irriverente, di desideri come schiaffi che trapassano lo stomaco e si accasciano in gola, incise sul rovescio della pelle , ma tra tanti scritti ritrovo  una folla di pensieri, scorciatoie disordinate della mia vita e tutto ciò che volevo,  che era scollarmi tutta la rabbia e la paura dalla pelle, dimenticare quell’attesa senza sosta   e capire che  volevo solo portare la mia anima accanto alla tua, e tu avresti compreso che l’amore non ha forma, che i sentimenti non prendono dimora in un corpo, nel cuore, nel volto, in un suono ma è un conto che torna, una porta, una sincerità, e tu ascoltando tutta questa tensione che mi spingeva verso te  avresti sentito che sarebbe stato per sempre, avrei voluto fartele  scivolare addosso le mie parole come dita sulle tue ferite e le mie,      allontanando    così quel velo impalpabile che separa le persone e scoprire l’universo della nostra interezza. Scriverti  la nostra casa con grandi finestre, vetri e luce come occhi tuffati sull’infinito, come i miei pieni striati di cielo e di tratti a matita, saturi di colori schizzati in gocce e fessure da dove poter vedere la neve che cade e la pioggia che grida, il mio sguardo avvolto da tutte quelle cose che non fanno rumore. Ti sono state accanto le mie parole. ..quelle dure,impotenti, taglienti come rasoi che grattano  tristezze e tutte quelle grondanti di brina, gocciolanti di tenerissima compassione per tutto ciò che  non ti è riuscito di fare, di dire, di amare, le ho posate tutte, una per una nelle tue mani mentre me le stringevi  con tutta la tua forte debolezza mentre  il cordone  invisibile che ci univa veniva reciso  per  sempre…io ne trattengo ancora il sangue,  lo tengo sotto la lingua , continuano a parlarmi di te.

G.M

le rose blu

WomanInBLueWrapModelBeautyDi Rabbia e di Stelle 2007
Le rose blu, il più bel brano di un cd
stupendo.

Le rose blu
(Vecchioni)

Vedi,
darti la vita in cambio
sarebbe troppo facile,
tanto la vita è tua
e quando ti gira
la puoi riprendere;
io,
posso darti chi sono,
sono stato o chi sarò,
per quello che sai,
e quello che io so.

Io ti darò
tutto quello che ho sgnato,
tutto quello che ho cantato,
tutto quello che ho perduto,
tutto quello che ho vissuto,
tutto quello che vivrò,
e ti darò
ogni alba, ogni tramonto
il suo viso in quel momento
il silenzio della sera
e mio padre che tornava
io ti darò.

Io ti darò
il mio primo giorno a scuola
l’aquilone che volava
il suo bacio che iniziava
il suo bacio che moriva
io ti darò,
e ancora sai,
le vigilie di Natale
quando bigi e ti va male,
le risate degli amici,
gli anni, quelli più felici
io ti darò.

Io ti darò
tutti i giorni che ho alzato
i pugni al cielo
e ti ho pregato, Signore,
bestemmiandoti perchè non ti vedevo,
e ti darò
la dolcezza infinita di mia madre,
di mia madre finita al volo
nel silenzio di un passero che cade,
e ti darò la gioia delle notti
passate con il cuore in gola,
quando riuscivo finalmente
a far ridere e piangere una parola…

Vedi,
darti solo la vita sarebbe troppo facile
perché la vita è niente
senza quello che hai da vivere;
e allora,
fà che non l’abbia vissuta
neanche un po’,
per quello che tu sai,
e quello che io so.

Fà che io sia un vigliacco e un assassino,
un anonimo cretino,
una pianta, un verme, un fiato
dentro un flauto che è sfiatato
e così sarò,
così sarò,
non avrò mai visto il mare
non avrò fatto l’amore,
scritto niente sui miei fogli,
visto nascere i miei figli
che non avrò.

Dimenticherò
quante volte ho creduto
e ho amato, sai,
come se non avessi amato mai,
mi perderò
in una notte d’estate
che non ci sono più stelle,
in una notte di pioggia sottile
che non potrà bagnare la mia pelle,
e non saprò sentire la bellezza
che ti mette nel cuore la poesia
perchè questa vita adesso, quella vita
non è più la mia.

Ma tu dammi in cambio le sue rose blu
fagliele rifiorire le sue rose blu
Tu ridagli indietro
le sue rose blu.

Amore che canta

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Cominciare in te
alba di colori accesi
che sfumano piano grigiori e nuvole
ed essere cielo morbido, azzurro e terso.
Percorrere te
ogni strada, ogni stagione
vene ed arterie
battendo il ritmo incauto del tempo
e respirarti fiato
assestando man mano il fulcro del tuo cuore
nel movimento rauco che include ogni cambiamento
Sostare in te
tra i segni innati
che ti porti appresso
e tutti quelli che la Vita ti ha lasciato
conciliando rifiuti e accettazioni
rese e ribellioni
fino a sentirti ridere e sorriderti dentro
esplodere in te
stupore acceso
di sogni e farfalle
sorvolarti addosso
scivolarti in ogni posto
toccando ogni punto nascosto
e tra baci e carezze
spingerti e sopspingerti
in voli arditi
azzardando altezze che sedano ogni dolore
posarmi…
dove puoi trovarmi
tenerti nel ventre
tra acqua e sangue
nutrirti di bellezza che conosce quiete e sonno
vorrei per te, cominciare, percorrere,sostare, esplodere e infine posarmi
ed essere Amore
il tuo Mare immenso
che ti canta.

 

G.M