Sabbia di Luce

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Sei intorno a me

con le sbarre uncinanti di un ostinato cercarti

indomabile nostalgia

uragano che violenta la quietezza della resa

Bellezza infinita che si offre incapace di replica

logica  di una certezza che non teme sconcerto

ragione che solo il cuore concerne.

incanto di quiete 

desiderio di salvezza

mentre il Tuo occhio esausto

guarda tra le rughe dei miei giorni

bucandomi l’Anima per farne un setaccio

pietrisco il dolore

che resta impigliato

mentre la Tua Luce scorre come sabbia.

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Istruzioni per oggi

1. Fate l’amore, in ogni modo possibile,
in ogni minuto.
2. Spaiate i calzini, il caso li ricondurrà
sulla stessa strada.
3. Mettete su un disco e ballate: ballate
come se non ci fosse un domani.
4. Abbiate nostalgia di ciò che verrà.
5. Correte, con le nuvole alle calcagna.
6. Frantumatevi, ricomponetevi,
frantumatevi di nuovo.
7. Siate grati anche se non sapete ancora esattamente per cosa.
8. Lasciate i capelli al vento: lui
conosce la direzione.
9. Dimenticate le istruzioni e
ricominciate tutto da capo.

Io non avrò mai dimora

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Io non avrò mai dimora

tra le cose che vivono

perché tu le guardi,

ma nessun uomo ti ha sognata tanto.

Perciò voglio scordare d’ottobre

le sediziose ore che ferita

hanno l’estate nella lacera

prosperità dei fichi

per fare gravidi i loti

dell’andare dolce del tempo.

Restiamo nell’ora,

perenne,

io alla mia

agonia senza fondo

tu alle tue stanze

vaste l’immensità

d’un altro mondo.

(Pietro Menditto)

In memoria di Pietro, Poeta, uomo e amico eccezionale   che ho avuto il grandissimo privilegio di conoscere,…sono sicura che il nostro incontro non è stato casuale, sei stato un dono che non cesserò mai di apprezzare, indelebili nel mio cuore le tue parole che come carezze hanno saputo  arrivare in ogni mio luogo lontano.

Aspettando Te, piove luce

Pedro Salinas

Non trattenerti mai
quando vorrai cercarmi.
Se vedi mura d’acqua,
ampi fossati d’aria,
siepi di pietra o tempo,
guardie di voci, passa.
Ti aspetto con un essere
che non aspetta gli altri:
solo per te c’è spazio
là dove io ti aspetto.
Nessuno può incontrarsi
lì con me eccetto il corpo
che ti conduce, come
un miracolo, in bilico.
Intatto, inalienabile,
un grande spazio bianco,
azzurro, in me, non vuole
nient’altro che i tuoi voli,
i passi dei tuoi piedi;
non si vedranno mai
in esso altre orme…

Del suo veloce volo

Lessi nella tua mano..vidi nella mano

la  tua fine..

indimenticabile…lo so..ora lo so

Mia cara, adesso mi piace chiamarti così, ora che pronunciare il tuo nome mi gela sempre i piedi e tutte le parole d’amore che conosco cadono mute e si tramutano in tonfi che bucano il petto;
mia cara, perchè sei stata più sacra di ogni voce che non ti ha mai sentito cantare di gioia, più vera del tempo che chiude il cerchio soltanto alla fine di tutto;
cara, come tutte le cose nascoste sotto la pelle, quelle che formicalono e prudono tra le mani quando non si spendono abbastanza carezze per addolcire il dolore…e ancora una volta ti scrivo:
pagine intere, fogli e barchette di carta che navigano su ripide pareti e si aggrappano al cielo, ti penso come la mia finestra su mare e un’ isola senza tempo, e ancora una volta ricomincio a lottare, a sorridere, riprendo in mano questa fame, posso sentirmi: sono il fruscìo nel canneto, vento di scirocco, sabbia bianca, sottile, impalpabile…acqua che scivola lenta e piange distanze… sono questa solitudine mai sola.

Tu mi scorri indimenticabile…tutta dentro,tra cuore e voce, riposi tra queste stesse mani che disegnano nella memoria mille volte il tuo dolcissimo volto  che sorride tra nuvole nere.

Me ne starò qui

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Me ne starò qui
all’ombra verde di un cipresso
attorcigliata e stretta a sciogliere tutti i miei distacchi
accarezzando pensieri e nostalgia
tremando con dolcezza e cuore
amando forte, più forte il vento
folata fresca d’aria che pettina  campi bruciati
di sole estivo cocenti
io rimarrò così
ammutolita dalla mia stessa voce
stanca di cantare preghiere e chiodi
conficcati in asciutta carne
senza più sangue da versare
mi troverai lì calma
perchè sono stata nomade
errabonda stremata dal deserto
e fiuto d’attesa che ha imparato ad aspettare
parlo di giorni che si scostano dal tempo
per divenire
e piango acqua che scorre per condurre
al mare sorgiva vera pura dei miei sogni
resto così
non so più perdermi
seguo scintille e presagi di fortuna
ho palpebre di falena
perrennemente attratte
da struggente luce che richiama.

Se Tu mi parli

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Se Tu mi parli
io resto senza rumore
ed ho parole che si assopiscono cullandosi
nel caos delle mie voci nomadi

in cerca di una sponda
dove vibrare
Se tu mi parli
è sempre dolce
è sempre Amore
quello che sento e non so cantare

Se Tu mi parli
io sono primula nell’altalena del Tuo vento
e cresco fiato e gioco
piccola e tenera nella foschia
dei pensieri che non trovano pace
tremante , incredula
sospiro di bellezza

Se Tu rispondi
le mie lacrime sono gocce di filigrana
arabeschi di luce e colore
che tingono la terra
nel mio deserto
dove muoio
per rinascere
nel silenzio che ha voce di Te.