Pelle…
Sempre in guerra per questa pelle,che in fondo è soltanto il nostro valore, sempre attenti, in guardia in sospetto…senza capire che si vince una volta e per tutte quando
smetti di difenderti dagli altri e dal mondo e cominci a salvaguardarti da te stesso…perchè
un giorno improvvisamente comprendi che la tua pelle è tua che il tuo valore sei quello che sei nel profondo con le tue bandiere e le tue croci, sei quello che fai di te e nessuno e niente potrà mai strappartelo via.
Conta i passi della rabbia, conta i passi dell’offesa, conta i passi delle distanze delle umiliazioni delle cadute e dei rimpianti , conta piano prima di lanciarti, schierarti, attaccare e qualche volta uccidere prima che la strada divori il tuo cammino senza lasciare traccia della tua esistenza. Questa è una delle misure che voglio imparare a prendere.
Misura
Mio padre era sarto, confezionava abiti su commissioni, del suo lavoro amava ripetere che il risultato di un buon vestito è quasi tutto nella misura: non troppo stretto, non tanto largo, non troppo attillato, non abbastanza sfasato…insomma giusto! Deve essere perfetto …cucito addosso alle tue forme.
Eppure io ancora devo imparare: Troppo e mi svuoto, poco e mi guasta, attenta e sbaglio, imprecisa e mi perdo.
Mio padre era sarto, io sto imparando nuovamente daccapo a misurare.
Segue…
Misura…
segue…
…
“Mentre dormi…”
ed io non vorrei svegliarmi …
Di parole al Cuore
“Arriverà il giorno che tanto aspetti: ti si aprirà il petto e il cuore esploderà lanciandosi senza ritegno verso qualcosa o qualcuno, è inevitabile e lo sai…questa è la sorte di chi come te l’ha scucito con infinita pazienza e dedizione dai mille punti e fili della morte! Sei donna di Poesia a quelle cara, l’Anima concede ogni tanto una tregua…un piccolo riposo, un sonno apparente, puoi chiamarlo cosi se vuoi”.
Mi fido e non temo.
Di voce e silenzio
Silenzio: condanna o tentazione di chi ha sprecato troppe parole, di chi si è stancata
di restare inascoltata per troppo lungo tempo, quante cose si potrebbero raccontare di lui,
quante e quante voci si possono udire tra pareti bianche dell’apatia che divora ogni sforzo
per riemergere dalla fossa di questo silenzio che ti sei scavata per proteggerti o forse
semplicemente per trovare il coraggio di affrontare la paura di saperti sola.
Eppure a volte e prima o poi accade che vedi in un giorno qualunque riemergere tutti i tuoi colori
tutte i tuoi sogni taciuti, tutte le tue speranze assopite e il silenzio diventa Voce e poi musica, canto
cuore e Poesia, bacio posato sul cuore e una spinta improvvisa, sono ancora io, un balzo siderale
nel blu di ogni mio abisso di luce…sono ancora Silenzio ma distinguo chiaramente soltanto un unico
desiderio: quello di voler brillare attraversando tutti quei cuori che come me cercano quell’esile
lumicino capace di accendere la Vita con un solo incerto e timido respiro!
G.M