Lunga lettera aperta ai miei lettori…

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Un anno e qualche mese fa, ho deciso di aprire Anothersea, sono giunta su questa piattaforma casualmente e dopo un breve periodo di impaccio iniziale l’ho trovata ideale e pratica per tutto ciò che  mi premeva di realizzare, ossia un piccolo ponte tra me e le persone…una finestra aperta del mio cuore, un luogo di pura e semplice condivisione, di pensieri, sentimenti ed emozioni di ogni sorta, un contenitore dove si attinge e si lascia  senza troppe pretese e tante aspettative…ricordo perfettamente ogni motivazione che mi ha spinto ad iniziare questa avventura è stata una specie di vittoria, venivo fuori da un periodo dolorosissimo, un evento drammatico si era impossessato completamente della mia voglia di ridere, gioire, sperare e credere ancora che qualcosa di bello potesse accadere ancora alla mia vita…è stato terribile, è stata atroce e spietata tutta la solitudine e la tristezza provata tanto da  inaridirmi il cuore fino a non nutrire più il desiderio di comunione e condivisione con il mondo e gli altri.

Questo blog è stato determinante , rappresentativo di una rinascita spirituale e umana che mi ha coinvolto totalmente…una gioia manifesta, un abbraccio alla vita!

Oggi, dopo ben novecento post, apro una parentesi a tal proposito, doveroso, visti gli ultimi eventi che confesso mi hanno un pochino frastornata…dicevo, tanti post…musica, parole, poesie, citazioni, pagine di diario ed anche qualche leggerezza..scritti personali e rivisitazioni di testi celebri che mi hanno ispirata, condivisioni dal web e scritti tratti da altri blog che mi hanno catturata in qualche modo per contenuto ed efficacia..ho cercato sempre di fare attenzione a citare le fonti..qualche volta, e vi garantisco mai in malafede, ho tralasciato la firma per disattenzione, premura e noncuranza, altre volte ho soltanto specificato il nome del blog da cui avevo tratto i suddetti post…senza indicarne il nikname o la piattaforma… e  in altri non avevo fatto attenzione all’indicazione di divieto di divulgazione se non previa autorizzazione dell’ autore,  ( la tanto discussa  licenza creativa..rilasciata da alcune piattaforme per i contenuti  per evitare l’appropriazione indebita di opere online), bene ho ricevuto in questi giorni  una segnalazione  di protesta in questo senso da parte di uno di questi blog…mi sono scusata, ovviamente, ho chiarito e rimosso i contenuti in questione e fine della discussione, ma mi è rimasto un retrogusto amaro…un senso di smarrimento, un fastidioso prurito alla lingua..perchè tutto questo ha innescato in me l’ennesimo senso di estraneità..da un certo tipo di mondo e persone.

Chi frequenta il mio blog…chi mi legge,  qualcuno da anni e anni, conosce anche i miei scritti, il mio “stile personale”, perchè ognuno ha il suo ed ad un attento lettore non sfugge, sa della mia proverbiale distrazione, e altrettanto sa di quanto poco conta per me rivendicare il diritto di autenticità dei miei testi…sono stata copiata e incollata mille e mille volte e non ne ho mai fatto un dramma, e non ho mai sentito l’esigenza di farne un post di denuncia, tante volte anche letteralmente “derubata”…ma dopo l’ impatto iniziale dettato dall’orgoglio e dalla presunzione , mi sono sentita lusingata per essere stata così tanto efficace nella mente e nel cuore di qualcuno da spingerlo a copiarmi… so di buona parte dei miei lettori, appunto e proprio per questa ragione non ho mai sentito l’esigenza di sottilineare  dettagli precisi circa le fonti riportate.. oltrettutto chi conosce internet sa benissimo come ricercare l’origine di alcuni testi, è facile, semplice e trasparente..e quindi si può considerare plagio soltanto un testo che viene firmato al posto di un altro/a…con nome e cognome, in questo caso specifico i post in questione sono stati firmati con il solo nome del blog…e pensavo fosse sufficiente a determinarne la fonte.

Premesso tutto questo..mi ritrovo qui, con questa finestra aperta che è Anothersea, dal mio mondo al vostro..un apertura dalla quale ho contemplato i rischi e  i pericoli, le gioie e i dolori per meglio dire…ma continuo a non abituarmi..essere un’ internauta  è affascinante, avventuroso a volte esilerante, ti permette di conoscere tanto e di afferrare le mille sfumature della vita e delle persone, tutto questo mi affascina, mi entusiasma perchè attraverso questo finestra ho potuto sapere di tante anime vere che tentano con tutte le forze di restare belle superando tutti i momenti oscuri della loro esistenza…ma ho potuto apprendere che esiste così come nella realtà altrettanta gente, vanitosa, presuntuosa,opportunista, volgare, spiacevole , persone che si discostano molto dal mio sentire, che faccio una gran fatica a tollerare e che mi fa lascia addosso soltanto il desiderio di chiudere ermeticamente questa finestra ..che mi fa sentire fuori mondo, tempo e vita…con le quali non sento il bisogno di chiarire, spiegare e parlare perchè lontani anni luce da tutto ciò che per me rappresenta il giusto, l’essenziale ..distanti dalla misura che io do ad ogni cosa che mi alimenta e che mi spegne…per questo motivo mi prendo del tempo…il tempo dicono i saggi (scusate se non so il nome e il cognome) è maestro…intanto voi, che avete avuto la pazienza di leggere  tutto questo lunghissimo post…e restate interessati ad Anothersea…perdonate l’assenza fino a data da destinare e vogliatevi bene…che davvero in questa terra ne resta sempre meno.

Un abbraccio, sincero e con il cuore per il cuore sempre!

Giusy Montalbano

Come….una preghiera

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Come un uccello sul filo
Come un ubriaco in un coro di mezzanotte
Ho cercato a modo mio di essere libero.
Come un verme sull’amo
Come un cavaliere in qualche libro antico e fuori moda
Ho conservato i miei brandelli per Te.

Se non sono stato giusto
Spero Tu possa lasciar correre
Se non sono stato sincero
Spero Tu sappia che non mi rivolgevo a Te.

Come un bimbo nato morto
Come una bestia col corno
Ho lacerato chiunque cercasse di raggiungermi.
Ma giuro su questa canzone
E su tutto ciò che ho fatto di sbagliato
Che rimetterò ogni cosa a Te.

Ho visto un mendicante appoggiato alla sua stampella di legno
Mi ha detto: “Non devi chiedere tanto.”
E una graziosa donna affacciarsi dalla sua porta buia,
Mi ha urlato: “Perché non chiedere di più?”

Come un uccello sul filo
Come un ubriaco in un coro di mezzanotte
Ho cercato a modo mio di essere libero.

Leonard Cohen

Diario di bordo, anno da contare…

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La virtù suprema del Mare è la calma dopo ogni tempesta…chi naviga lo sa, conosce quella strana sensazione che ti avvolge quando ad un tratto un mattino ti svegli, fradicia, dolorante sbattuta in un angolo del ponte…senza più forze, esanime..con gli abiti ridotti in stracci, i capelli arruffati, gli occhi gonfi e la lingua impastata dalle troppe parole che ti sono servite per chiedere tregua;

Chi viaggia per Mare, tiene in conto la bufera, il sole, il vento..riconosce i segni dell’arrivo di un temporale, scruta il Cielo..fiuta l’aria..eppure questa volta,  questa tormenta è arrivata improvvisa, mi ha colta impreparata..da buon capitano mi sono assicurata di fornire scialuppe al mio equipaggio ed ho sfidato l’occhio del ciclone, sola come spesso accade;

Questa mattina…guardavo il mio Mare… ascoltavo la sua voce ,la sua cantilena suadente fatta di onde quiete che strusciavano addosso alla mia imbarcazione…prua e poppa accarrezzate dai primi raggi del Sole…le vele appena rattoppate issate sull’albero maestro gonfiarsi orgogliose ad ogni soffio di vento…questa calma infinita che prende forma è riempe ogni cosa di aurora…io riprendo il mio viaggio, con il solo carico di tutte le cose che ho salvato, osservo il Mare ,conosciuto e nuovo, il cuore mi si gonfia a dismisura  ogni volta che sopravvivo alle intemperie della Vita..la bonaccia  è questa potenza sconfinata racchiusa nella Sua Misericordia!

Giusy Montalbano

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Sii paziente verso tutto quello che è irrisolto nel tuo cuore e
cerca di amare le domande per se stesse,
come stanze chiuse a chiave,
o libri scritti in una lingua sconosciuta.
Non cercare le risposte, che non ti possono venire date perchè non saresti in grado di viverle.
E il punto è vivere tutto.
Vivi le domande in questo momento.
Forse poco a poco, senza quasi notarlo, continuerai a vivere fino a ritrovarti, un giorno lontano, dentro le risposte.

R.M.Rilke – Lettere a un giovane poeta

Piccola preghiera semplice…

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“ Padre, insegnaci a contare i nostri giorni e giungeremo

alla sapienza del cuore”

(Salmo 90,12).

«…e giungeremo alla sapienza del cuore»

In che cosa precisamente consiste la sapienza del cuore? Qual è la via o l’esercizio concreto di vita per conseguirla? Per quale direzione muovere i passi di ricerca per individuarne la fonte segreta?

I salmisti, maestri di vita e di preghiera, ci offrono indicazioni precise e vere, prive di illusioni e di inganni. La sapienza sta nell’imparare a «misurare la mia vita», nel saper «contare i miei giorni» che, per altro, «sono quasi tutti fatica e dolore e passano presto…». La sapienza del cuore sta nel valutare «quanto è breve la mia vita».

Il tempo della vita è, in realtà, sempre e per tutti molto breve: è subito sera, è subito mattina, è subito la fine della settimana…; passa in modo inesorabile, fa scorrere attimi, ore, giorni e anni senza che lo si possa fermare; e, come gelido vento, mi raggiunge e lascia segni inconfondibili sulla mia persona. E tuttavia ogni giorno è un “momento” importante e irripetibile della mia vita; ogni giorno è unico, decisivo e definitivo;

«Un cuore sapiente», scrive il Larranaga, «sa che è follia piangere oggi per cose che domani non ci saranno, sa che i dispiaceri sono portati via dal vento (per che cosa soffrire?), che la vita è fiore di un giorno, che la gloria è suono di flauto, il cui finale è il silenzio, che la moda è ciò che muta, che la caducità è la verità, che la transitorietà è la verità, che le apparenze sono la menzogna, che soffriamo ed agonizziamo per la menzogna delle cose, che l’apparenza ci seduce e ci tiranneggia, ci obbliga e ci piega».

Pertanto, è sapiente il cuore dell’uomo che sa accettare con animo forte e sereno la realtà ineludibile del limite della propria creaturalità: che alcune frontiere dell’esistenza non si possono valicare, che certe leggi della vita vanno accolte e rispettate e che certi vuoti non possono essere colmati. E ciò non per un cieco determinismo, ma solo per il dato reale e non modificabile della realtà creaturale. Ebbene, avvertire questi limiti e accettarli con serenità è un segno di grande saggezza.

E’ sapiente il cuore dell’uomo che sa “fare il passo proporzionato alla gamba”, come recita anche un noto proverbio, che pondera bene le scelte del quotidiano e le grandi opzioni della vita; che è molto realista e poco o affatto idealista; che non cede alle illusioni e, perciò, non cade in cocenti delusioni; che sa liberarsi dalle false sicurezze, sa misurarsi onestamente con le varie difficoltà e sa mettere nel debito conto eventuali errori e fallimenti, incomprensioni e critiche, dispiaceri e contrarietà, disistima e isolamento.

Quest’uomo saggio non risparmia fatiche e rinunce per superare situazioni sfavorevoli; fa appello a tutte le sue risorse, investe con generosità le sue energie e tutto il tempo che ha a disposizione…

Quindi…ancora e ancora nella quiete e nella tempesta…arenata, immobile,in viaggio con il vento a favore e quello contrario…il Mare mi canta: Impara a contare i tuoi giorni!

Il Conte al sommo della gloria fece a pezzi la sua vita
a pezzi la memoria
a pezzi i rubinetti
e il sole.
Anche il cavallo si mangiò
gridando “adesso so chi sono,
più tardi mi ci abituerò.”
Di quello che non ho fermato oggi mi pento
ma è tardi e non ho pianto
forse qualcosa muore dentro
forse perché non amo più
ho perso tutto questo tempo
e non vi abbraccerò mai più.
E tutto quello che so dire è che sovente il mio dolore
sa farmi divertire
la rabbia mi mantiene calmo
e abbasso questa libertà!
Un vecchio amico, un vecchio incontro
sarebbe già una novità.

Vorrei dirti sempre che t’amo
ma non quando è facile
oppure
le braccia conserte, si guarda quel muro davanti,
si ascolta il rumore.
Vorrei lo sapessi, non sono il migliore.
Ho un patto con gli anni,
cavalco,
ho paura.
Mi tengo da sempre una mano sul petto
dovesse mai smettere

ascolto

di battermi il cuore

“…E ricorda…piccola mia, ognuno paga i suoi conti, la Vita credimi non cancella  debiti a nessuno..!
Pagando s’intende, torna a farci credito della sua Bellezza!”

Dimentica una cosa al giorno

Dimentica una cosa al giorno,
come i tratti di un disegno,
perché devi cancellarlo
prima che ti prenda il sonno,
quasi dopo tanto tanto amore, madre,
non avessi amato mai.

Dimentica una cosa al giorno,
l’albero che arrampicavi,
l’uomo che giocava il cielo, l’uomo che tu perdonavi,
la ferita dell’addio dai figli, madre,
una cosa al giorno, sai…

Per non scordarle tutte insieme,
tutte all’ultimo minuto,
quando il cuore non ce la fa più a reggerle,
tenerle tutte lì, e non potrai sorridere così.

Cercando di te, mia Poesia

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Cercando te, mia Poesia
ho inarcato la schiena
questa duna di ossa tremanti
che non trova comoda posa
ho costretto le braccia a spingere aria
fino a volare
cercando di te
ho spazzato con le ciglia
la polvere di ogni dolore
mortificando il buio
per farlo nuotare nella tua luce
ho pietrificato i sassi
con sguardi e petali di suono
per sentirli vibrare nella tua musica
che mi trascina ovunque
oltre ogni rumore
cercando di te
mi sono fatta piccola,
mi sono resa semplice
carta bianca
per lasciarti scrivere
ogni parola
ti ho soffiato
il pianto
la rabbia e l’impotenza
aspettando te
ti cerco ancora
per restare in te
io faccio grande
questo tenero cuore
io faccio immensa
questa anima stesa
e sono esile piuma
che si muove soltanto
ad ogni tuo bacio.