Navigai verso Te
sul filo della voce del Mare che in Te finiva.
Venni per sentire il Tuo profumo
e Tu mescolasti il Tuo sguardo con il respiro:
come ricompensa per tutta questa strada percorsa!
Ti indicai il polverio delle carovane,
la foglia dell’oblio che cade dalle mie mani
il mattino dei fiumi, nel sole dei marmi gelati
il riflesso delle deviazioni e i deserti infiniti del silenzio
senza di Te
sono una porta all’esterno, uno sguardo sul limite
una voce nel deserto
attraversai l’acqua,
fuggii dall’ombra,
andai,
infransi il mio orgoglio sulla vetta del nido delle aquile
ed ecco che,
nell’inchino dell’umiltà,
io sono al Tuo cospetto.
Come una melagrana spaccata a metà ,
chicchi di secoli di segreti
Da te fino al tuo culmine, la mia vita si estende.
Da me fino a me, Tu ti estendi!
c’era il vuoto e una brezza.
C’era il buio e una stella.
c’era il suono della pioggia
sulla palpebra madida dell’amore
C’era l’esistenza, e un sussurro.
C’erano le labbra ed una preghiera.
lo strappo della carta della bellezza,
il riempire e svuotare la ciotola dell’esilio
con le mani del vento.
C’ero l’Io e un Tu: la preghiera, è una nicchia
odora di canzone perduta,
come la ninna nanna oscillante sul volto di mia madre.
e questa notte mentre ti aspetto
E’ tutto così fluido, intatto, vasto!
Lo specchio di Mare che mi hai dato!