Di cuore e del suo posto

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Da bambina nutrivo la convizione che il cuore , questo muscolo di carne e sangue, a me battesse più forte nella testa e nella pancia piuttosto che fra i due polmoni, al centro della cavità toracica, così come mi avevano insegnato a scuola..ero una bambina ricca di immaginazione non c’è che dire…una che con la fantasia colorava, trasformava, creava..luoghi dove fuggire, posti dove nascondersi, ripari dove tutto stava a tutto …senza limiti e senza troppe discussioni.

Probabilmente e sicuramente le mie strane credenze erano dettate dalla mia fervida inventiva, ma è proprio nella testa che io lo sentivo pulsare quando difendevo a spada tratta qualche amichetta che subiva a mio parere una qualsiasi forma di ingiustizia e non aveva la forza di farsi valere…”paladina delle cause perse” così qualcuno mi chiamava..! e se come allora sentivo addosso la paura nell’affrontare qualcuno più forte e grosso di me ..la testa aveva la meglio e il pensiero di dovere accettare qualcosa di inammissibile si trasformava in un tamburo di guerra..questa  disposizione del cuore non è cambiata a dispetto del tempo, dell’età e della saggezza acquisita ..ancora oggi  che non  prendo le parti di qualche compagna a cui sono state tirate le trecce mi ritrovo a dimenarmi in situazioni impossibili per sgravare il peso a qualcuno dei suoi errori, ritrovandomi sempre così di conseguenza in mezzo a lotte estenuanti e superflue, preda ignara di qualche carnefice che ha deciso di prendermi in pasto, colpa del cuore, borbotto tra me e me e di me che l’ascolto, mi lamento ripromettendo a me stessa di ignorarlo la prossima volta con l’unica conclusione che oramai do per certo che è lui che avrà il soppravvento …e la prossima volta è già stata un minuto fa..e a me è già passata la rabbia.

Da bambina non sapevo tante e tante cose..ero piena di domande e curiosità, ma se qualcuno pensava di domandarvi dove stava il mio cuore…io avevo la risposta pronta: nella pancia, asserivo  sicura, indicando con la manina il buco dell’ombelico…perchè è lì che lo sentivo borbottare..quando avevo freddo e fame, quando ero sola e spaventata, è lì che mi sorrideva quando abbracciavo mia madre, cantavo una canzone e facevo il girotondo.

Oggi che piccola non sono, in questo pomeriggio d’autunno, accovacciata nel divano di casa con un plaid addosso e il gatto che fa le fuse acciambellato ai piedi…avvolta dal silenzio “anomolo” in una casa sempre in tempesta..ho sentito quasi un morso nello stomaco..ma poi ho scoltato bene e meglio: era il mio cuore che se la rideva di quanto poco il peggio mi ha cambiata..di quanto ancora sangue  e battito mi resta..l’ho accarezzato dolcemente..quasi fosse un segno di pace: da qui in poi stai dove vuoi..ma fatti sentire, fatti sentire che è decisamente meglio!

Giusy Montalbano

Stella…

“Proteggi i nostri figli puri
nella vita quotidiana
e salvali dall’odio e dal potere
come il primo giorno
come nella fantasia
occhi azzurri per vedere.

Grande, grande, grande
questo cielo
si rischiara in un istante
non andare via,
non ci abbandonare
stella, stella mia
resta sempre nel mio cuore.”

Ognuno ha la sua stella…quella piccola luce che risplende impavida nelle notti più oscure..sfidando il buio, le palpebre chiuse, il cielo coperto da coltre di nuvole e nebbia di orizzonti..io la mia l’ho persa di vista un sacco di volte e mi sono sentita smarrita …insignificante e sola..ed ho capito che è di questo minuscolo lampo di bellezza che il mio cuore sente di aver nostalgia quando la tristezza mi copre interamente senza scampo.

Ognuno ha la sua stella…ma succede che ne dimentichi la forma e l’estensione, la rotta e tutto il suo calore, forse è per questa ragione che accadono i naufragi…che succede di perdere il senso di ogni viaggio.

Questa notte il cielo piangeva mille ricordi …un pugno di stelle sperdute giravano in cerchio afferrandosi tra punte e code..un girotondo inquieto …particelle infinite di parole non dette, carezze negate,storie contese, rabbie accecate.

Una notte…strana..di quelle che sondano il cuore alla ricerca di una ragione…una spiegazione plausibile a tutto quel vortice di disicanto che mi  ha trascinata lontana anni luce dalla vita e dal mondo…ma poi è apparsa la mia tenera stella..ha pulsato più forte che poteva perforando il silenzio e si è stesa tranquilla tra lo stomaco e i polmoni…mi ha soffiato un bacio..come solo lei sa di poter fare..mi ha chiamato per nome, l’unico tra i tanti ..ed è saltata sulle labbra ..stamane avevo gocce di luce che pendevano tra gli angoli estremi della bocca…il viso riflesso allo specchio ha avuto un sussulto: cantava una gioia…stella del mattino, cielo bambino, ospite caro in questa dimora che credevo straniera.

Giusy Montalbano

E quando non sai …

Quando non sai che dire…

chiedere, trovare o cercare

quando il rumore che hai dentro sovrasta ogni cosa

ovattando la mente e il cuore….

basta chiudere gli occhi

lasciarsi avvolgere

da una musica lontana…

abbandonarsi…

semplicemente

così…

volteggiando leggeri

tra spire di Speranza…

e c’è Luce sotto le palpebre

come un rasoio incide

l’oscurità

e con lo stesso potere

del “suono”…

ti culla… portandoti lontano…

altrove…persino oltre me!

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Ho voglia di migrare ,
come le rondini ,
forse l’ho già fatto
ed è per questo che non mi ritrovo più.
Sono tornata a cercarmi in una stanza senza mobilio ,
un viaggio senza valigia ,
un’unica fotografia appesa alla parete .

Sorridevo ,avevo cento anni di meno  ,e ora posso regalarti il ricordo di quello che ero.Sono cresciuta sai? Stringi forte nel pugno il mio tempo buono ,come un soffione che galleggia nell’aria sbronza di sole e di profumi .E’ il mio unico regalo.

Le domande le ho disperse nel fango ,in un rimmel che apre lo sguardo ad una verità parallela ,dove la ferocia della realtà ha abbandonato il veleno. E trovarti nel mio tempo è solo un esercizio mentale ,come le staccionate che salti prima di addormentarti .

E alle mie cene , pochi e scelti  commensali ,una chitarra e le dita immerse nella confettura  .E quelle dita poi me le ficco in bocca ,perchè il gusto lo assapori nella sostanza ,non nella forma ,ed io ,ho le mani e le labbra sporche di una realtà che ho morso e gustato fino al midollo.

Ma tu non lo sai ,pero’ puoi dirmi con disprezzo  che sono bella  ,o chiamarmi ancora Amore mio .

La verità ,e’ che sono votata alla disobbedienza ,mozzo e ammiraglio della mia nave .E questa sera vestirò il mio profumo ,poche gocce , come diceva la Divina ,e sarò bella ,come in questo specchio razionale che rimanda la mia immagine ,e sarò bella per me,per me e per chi , congiungendo le mani ,ha raccolto il mio sangue ad ogni mia morte ,per restituirmelo ossigenato ogni volta che sono risorta .

Si diventa  ridicolmente plastici ad ogni vita guadagnata .Come un bit , come un video game ,come un calzino rammendato cento volte.E in questo viaggio a ritroso nel tempo ,che non ha volto ne’ nome ,ne’ impronte sul cuore ,nuoto nel mio liquido amniotico ,e verro’ partorita ancora ,in questo asfalto che brucia gli occhi e le ginocchia ,dove la saliva ha il sapore del sangue e la pelle si avvelena di metallo e  polveri  sottili ,Siamo in guerra , ed io combatto ,faccio il filo al mio pugnale con la stessa pietra che in un’altra vita mi lapidò,e ci sputo sopra ,con disprezzo ,come il più feroce degli assassini ,perchè a tagliare  l’anima infetta ,impari la differenza tra un macellaio e un soldato.

E il mio  tempo nuovo non verrà più disperso  ,come lo sperma inutile di un maschio insicuro .E così sarà,

ogni sorriso , un fiore ,

ogni carezza , un bacio ,

ogni verità, una maglia sul  cuore .

.Ed ora , puoi baciarmi un’altra volta se vuoi .

.(…Pastelli…)

.                               

Riflessi….

Sono fatta di cose nascoste. Sono fatta di cose che non mi riesce di  mostrare subito, che qualche volta dimentico di avere…sono fatta di cose nascoste. Mi piace sussurrarle a bassa voce, silenziosamente. Come la dolcezza. E’ estrema. E’ celata nelle parole, negli occhi, nei sorrisi. E’ Dentro, nei sogni. Tace, è radicata dentro. E’ custodita gelosamente. Chi smuove la corazza, la mia corazza fatta di cemento, di dura fragilità, mi fa tremare. Tocca la mia sensibilità, posa una mano sul cuore. Sono fatta di cose nascoste, e ogni piccola cosa mi emoziona. Non mostro facilmente la dolcezza, ma ne scrivo, ne parlo. E’ scritta sulle mani, sulle lacrime, su un abbraccio. E’ tutta lì. Sono fatta di cose nascoste. Come la luna, alla notte mi mostro un po’ alla volta….sono fatta di cose nascoste ..cose belle…che si svelano ad ogni riflesso …riverberi  fantastici sa disegnare il cuore colpito dall’Amore!

Di strade, vie e notte….

Io non so se avete mai provato la sensazione e il desiderio improvviso di allontanarvi…da qualcosa, qualcuno..dal tutto e dal niente, a me capita, succede spesso che ad un tratto ogni parola, ogni gesto ed ogni silenzio diventa insopportabile ed allora afferro le chiavi dell’auto quella che tutti qui in casa snobbano perchè piccola e tutta ammaccata…quella che un tempo abbiamo acquistato dopo un lungo periodo di sacrifici..mettendo da parte ogni centesimo ..fino a raggiungere la fatidica somma di duemila euro…un utilitaria, piccola cilindrata, esigue pretese di mantenimento…rigorosamente di seconda mano,ricordo quel giorno..eravamo elettrizzati…finalmente , avevamo raggiunto il nostro obiettivo, in un momento che facevi persino fatica a desiderare qualcosa, tempi scuri allora!…ma tutti qui in casa sembrano averlo dimenticato..ora si esce soltanto con la berlina nuova di zecca, inutili prediche le mie a ribadire che non sono queste le cose importanti della vita, che non è da ciò che si possiede che si misura il valore di una persona, parole al vento! Ah, la gioventù!  sopporto perchè so, che avranno tempo per comprendere , tollero perchè capisco che alla loro età si è concentrati su altro e l’esistenza appare così facile e leggera! 

Amo guidare di notte, quando le strade sono libere e ti avvolge soltanto il rumore della musica nell’abitacolo della tua auto….quando tu  ti sei allontanata appena qualche chilometro da casa e ti senti distante anni luce…irraggiungibile…amo incrociare qualche sguardo solitario nella notte e immaginare così di essere una tra mille che in quel preciso momento è altrove…amo le mie mani sul volante e credere che a decidere ogni cosa..velocità, accelerazione,frenata,retromarcia…sono io e soltanto io…amo la strada davanti..che sembra infinita..che può portarmi ovunque io desideri, amo sentire il mio respiro, affannoso, tranquillo che marcia in sintonia con i mie pensieri, amo il mio cuore che sembra correre..correre e poi calmarsi di colpo per farmi sentire che esisto…ed amo le mie lacrime che non si vergognano di scendere sul viso…mentre i singhiozzi finalmente diventano muti e la via mi abbraccia con le sue curve e i suoi bivi…sembra dirmi …guida piano…la strada per un viaggio ti è amica se cerchi il Mare!

Perché no?

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Nei giorni scorsi ho accettato la richiesta di mia figlia che mi chiedeva una mano per lo studio in vista di un esame importante, bene dopo giorni e giorni di fatica il test è stato egregiamente superato con enorme gioia di entrambe…abbiamo esultato felici e soddisfatte, contente finalmente per aver ottenuto una bella soddisfazione, io mi sono sentita finalmente sollevata e sgravata di un pensiero che ha tenuto campo tra le mie solite preoccupazioni, pensavo fosse finita fino a quando mia figlia con la sua aria leggera e trasognante tra il serio e il faceto mi ha detto: Mamma, perchè non ti iscrivi anche tu? perchè non continui i tuoi studi…in fondo è sempre stato un tuo desiderio…!

Scherzi? ho risposto,incredula e sorpresa….ti rendi conto? ho accantonato da tempo questa opportunità…alla mia età? non ne vedo alcuna utilità…

Sembrava un discorso chiuso e invece no….perchè per giorni e giorni questa “pulce” nell’orecchio ha continuato a tormentarmi..fino a ieri, fino a quando ieri mattina mi sono recata dal direttore del corso in questione dopo aver percorso la strada fin lì con aria decisa e divertita ridendo tra me e me per ciò che avevo intenzione di fare.

Buongiorno! ho detto alla segretaria con tono allegro e eccitato…vorrei vedere il Direttore…è possibile?

Lei è…? genitore di?  mi ha risposto la signora attempata dallo sportello.

Sono Montalbano…Montalbano ..e sono qui per me, ho risposto.

L’incontro con il Dirigente è stato breve…qualche domanda o meglio curiosità in più rispetto al normale, comprensibile ovviamente alle quali ero naturalmente preparata.

Mi perdoni, perdoni la mia curiosità…mi ha detto quest’uomo dalla stazza gigante pervaso da una gentilezza delicata…come mai ha deciso di riprendere a studiare? 

Avrei voluto dire una miriade di cose, avrei potuto offrire mille motivazioni, dire ad esempio che ho smesso di studiare per dedicarmi completamente e totalmente alla mia famiglia, rinunciando ad ogni aspettativa, possibilità, ambizione che riguardasse me e soltanto me, votandomi interamente all’educazione e alla crescita dei miei figli….dire che all’età giusta avevo in mente  un’esistenza ricca di soddisfazioni e carriera e successi personali..ma poi al bivio, uno dei tanti della mia esistenza ho scelto..ed eccomi qui, dopo 25 anni di professione “mamma”…con i figli oramai cresciuti  ad assistere, partecipare, condividere e spartire gioie e traguardi che appartengono a loro, ad osare pensare un po’ a me….dire che ho visto morire mia madre a 60 anni e portarsi dietro un bagaglio immenso di rimpianti e sogni infranti..ed è stata una pena atroce di cui porto ancora i segni e da questo ho compreso che è l’ultima cosa che non voglio mi accada…avrei potuto dire…. che  tutta la mia “opera” educativa é stata sempre improntata sulla conoscenza che mira alla formazione umana e spirituale di ogni essere,  e dire pure che se c’è una cosa che la Vita mi ha insegnato e che il tempo è solo uno strumento come tanti altri e finché resiste esiste pure la possibilità di cambiare …non ho detto niente, non ho nemmeno accennato ..ho stretto tra le mani il mio programma di studio e con un sorriso acceso e il cuore pieno di speranza ho esclamato: Perché no?