“Voi mi dispiacete soltanto quando tacete. Dovete essere sempre allegra. Voi siete nata sotto il segno dell’allegria.”      W. Shakespeare

C’è un Sorriso d’Amore,
e c’è un Sorriso d’Inganno,
e c’è un Sorriso dei Sorrisi
in cui questi due Sorrisi si incontrano.
E c’è uno Sguardo d’Odio,
e c’è uno Sguardo di Disprezzo,
e c’è uno Sguardo degli Sguardi,
che tentate di scordare invano;
perché si pianta nel profondo del Cuore,
e si pianta nel profondo della Schiena,
e nessun Sorriso che mai fu Sorriso,
ma un solo Sorriso soltanto,
che fra la Culla e la Tomba
si può Sorridere soltanto una volta;
ma, quando è Sorriso una volta, c’è una fine a tutta l’Angoscia.

(William Blake – Il sorriso)

Uno spettacolo!

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Io penso / che l’amore sia / come il sole / pur tra le nuvole / si fa dono / senza chiedere mai / nulla per sé. (F. Elmetti)

Uno degli spettacoli più belli è recarsi in riva al mare a vedere il sole sorgere dalle acque. È uno spettacolo gratuito, che ti dà grandi emozioni, perché la luce e i colori del nuovo giorno sono lì “anche per te”. Nell’aria frizzante, nel silenzio pieno di stupore, nel mormorio delle onde che s’intreccia con il volo placido dei gabbiani, tutto avviene come una nuova creazione di cui tu puoi essere solo spettatore. Prima tutto è oscurità, poi man mano che il tempo passa la luce da dentro l’acqua si stacca da essa per spandersi nell’infinità del cielo. Se tu non ci fossi a guardare quella nuova pagina di vita, il sole sorgerebbe ugualmente, eppure, se tu ci sei, in qualche modo senti che la sua luce ti avvolge e che e tuoi pensieri non possono essere che pensieri di luce, di colori, di stupore, di vita. E come non pensare alla Bellezza in quel frangente di tempo, breve e al tempo stesso eterno? La senti che ti accarezza il viso con il primo raggio di sole, la senti che t’avvolge le spalle quando la brezza si fa dolce, la senti e tu, con gli occhi umidi di chi non sa come ricambiare la gioia di quel dono, non puoi che sussurare “Grazie”.

Torna a sorridere

Torna a sorridere, si aprono finestre e pagine,
tu scrolla via questa ruggine e fatti guardare;
torna a sorridere, sui tavoli fiori che cambiano,
notizie buone che arrivano, tu fatti ascoltare.

Sì, il paradiso è qui,
comincia a credere
che gran bisogno c’è di amarsi e ridere.

Torna a sorridere c’è, gente che ti vuol conoscere,
che storia grande può nascere, tu fatti trovare;
torna a sorridere e cercami, il mondo è piccolo
io sono qui in questo secolo, non farmi aspettare.

Sì il Paradiso è qui,
comincio a credere
che gran bisogno avrò di amarti e ridere.

E si aprirà sopra te questo azzurro…
Tu, sul viso poserai
colori nuovi e poi
che buone vibrazioni tu avrai.

E sarai una in più
a credere così
perché il paradiso è questo qui.
E sarai una in più
a credere così
perché il paradiso è questo qui.

R.Fogli

Delle mie infinite vite…

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Ho avuto il privilegio e la fortuna di vivere mille vite in una, questo fa di me un contenitore immenso di memoria ed emozioni, questo mi ha reso vulnerabile al cambiamento e all’adattamento, fragile contro la mediocrità di un’esistenza che si è fermata in un solo momento  e ne ha fatto tutto il suo tempo.

Di ogni mia vita ho serbato ogni cosa, cimeli e bandiere, relitti e rovine, speranze e disperazioni, pugni e carezze, di ogni vita ho i segni sul cuore che tracciano mappe per partire e tornare.

La vita mi ha reso pellegrina di un viaggio che non smette di riservarmi  stupori, meraviglie smarrite  come le scie di un vento che vuole restarmi amico.

Oggi da una delle mie vite passate è tornato un abbraccio: dolcissimo come soltanto l’amore può essere,tenero come il dolore dopo che l’hai masticato a lungo per farlo divenire meno amaro, un abbraccio di bene nato tra il fango dell’abbandono e della dimenticanza, una stretta, un bacio sull’anima tra due sorelle…legate dal sangue della sofferenza comune, che spesso  è più vero del legame naturale.

Guardo il mare, oggi con i miei occhi allagati…lui mi scivola addosso come una carezza e so per certo che conosce sempre il modo di farmi ritornare nei suoi abissi…con il suo moto…lento e furioso, con il suo mistero insondabile  e meraviglioso, guardo il mio mare,lui ricambia lo sguardo trascinandomi nel tempo delle anime che si incontrano ovunque resta spazio per volersi bene e sono conchiglia dalle mille voci.

L’ho vista…

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L’ho vista scavare un varco a morsi
nei tunnel oscuri senza uscita
muoversi cauta
piegarsi tanto da passare tra spiragli di flebile luce
l’ho sentita singhiozzare tra pianto e risa
afona urlarmi fiato
e colma di coraggio tremare di paura
l’ho scrutata nascosta in fondo a fiumi di memoria
parlarmi di una storia antica
e poi dimenarsi stretta
per stringermi più forte
mi ha atteso tutte le volte
che l’ho tradita
seguendomi in disparte
ed ha tagliato la testa ai miei dolori
mi ha preparato il pane
pescandomi nel cuore
l’ho vista…
ed è con questi stessi occhi
che adesso scrivo il mare.

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La mia anima è come quella d’un caleidoscopio: di tutti  i colori, e si muovono, e il nero diventa rosso, e il giallo verde, e il blu si muta in altri colori e cosi via. Comincio con i colori dell’oro:il simbolo, adesso, della libertà, della leggerezza: Ora ho preso il caleidoscopio in mano e l’ho messo fisso sui colori più belli.

Anche il cielo stamane, terso e limpido dopo l’ultima nevicata si espande sugli occhi e riflette la sua luce incandescente,godo di questa vista,inebriata dagli sguardi ricambiati della natura..che spettacolo!

Che errore è stato allontanarsi dalla natura! Nella sua varietà, nella sua bellezza, nella sua crudeltà, nella sua infinita, ineguagliabile grandezza c’è tutto il senso della vita. Se mai mi viene a mancare, come mi stava accadendo, basta ritornare qui, agli occhi aperti del Cielo…e ritrovare così tutte quelle piccole sfumature che accendono i miei giorni di nuovo stupore..arcobaleni di possibili possibilità.