
Ho avuto il privilegio e la fortuna di vivere mille vite in una, questo fa di me un contenitore immenso di memoria ed emozioni, questo mi ha reso vulnerabile al cambiamento e all’adattamento, fragile contro la mediocrità di un’esistenza che si è fermata in un solo momento e ne ha fatto tutto il suo tempo.
Di ogni mia vita ho serbato ogni cosa, cimeli e bandiere, relitti e rovine, speranze e disperazioni, pugni e carezze, di ogni vita ho i segni sul cuore che tracciano mappe per partire e tornare.
La vita mi ha reso pellegrina di un viaggio che non smette di riservarmi stupori, meraviglie smarrite come le scie di un vento che vuole restarmi amico.
Oggi da una delle mie vite passate è tornato un abbraccio: dolcissimo come soltanto l’amore può essere,tenero come il dolore dopo che l’hai masticato a lungo per farlo divenire meno amaro, un abbraccio di bene nato tra il fango dell’abbandono e della dimenticanza, una stretta, un bacio sull’anima tra due sorelle…legate dal sangue della sofferenza comune, che spesso è più vero del legame naturale.
Guardo il mare, oggi con i miei occhi allagati…lui mi scivola addosso come una carezza e so per certo che conosce sempre il modo di farmi ritornare nei suoi abissi…con il suo moto…lento e furioso, con il suo mistero insondabile e meraviglioso, guardo il mio mare,lui ricambia lo sguardo trascinandomi nel tempo delle anime che si incontrano ovunque resta spazio per volersi bene e sono conchiglia dalle mille voci.