Di notte il Mare si veste di rosso..Fuoco!
Ho molte amiche single.
Non lo sono per scelta. Spesso le trovo arroccate dietro una libertà che faticano ad amministrare. Credo pensino di non valere un principe, ma lo aspettino lo stesso.
Viviamo in tempi difficili. Emancipazione femminile e brutalità maschile. Pare che le donne non sappiano più esser femmine se non ricorrendo a suggestioni da bassa pornografia e gli uomini non si sentano maschi se non indossando la maschera del padrone.
Ci siamo persi la spontaneità che la genuina differenziazione fra sessi ha sempre garantito.
E così, nascosti dietro alla maschera dei tempi moderni, non riusciamo più a costruire una chiara identità sessuale.
In realtà è tutta l’identità a faticare a trovare contorni. Viviamo in tempi dove le leggi ad personam segnano anche il nostro intimo. Si legge ovunque fra i pregi la “lealtà” o la “sincerità” accanto a “coniugato/a” con prole o senza.
I valori, quelli che erano i capisaldi del passato, vacillano sotto mutevoli interpretazioni, atte a giustificare le nostre debolezze. E’ che non riusciamo più ad accettarle. Viviamo questa perenne scissione del ciò che dovrei contro il ciò che vorrei e non riuscendo a venirne a capo, rileggiamo l’oggettivo, trasformandolo in soggettivo.
Sorrido di fronte a questo coacervo di innocente incoerenza.
A quella delle immagini porno soft che affiancano il proclama “non cerco nulla”. A quella dei messaggi, delle descrizioni, dei puntini di sospensione, delle citazioni dimenticate come briciole di pane su questi sentieri virtuali, che difficilmente vengono calpestati con onestà intellettuale.
Parlo difficile, lo so. A volte annoio. Altre, le più, risulto snob ed antipatica.
Conosco questo mondo perchè sono stata la prima a viverlo nelle sue sfumature, da quelle più cristalline a quelle più torbide. Cercando principi, incontrando pirati, lasciandomi rapire da ammaestratori di leoni e giocolieri d’amore.
Conosco il suo mistero ed il suo inganno. Lo guardo con occhio benevolo ed indulgente, trattenendo tra le dita le carte truccate e i dadi magici.
E’ un gioco di prestigio che ancora oggi mi affascina.
Oggi che anche le mail sono diventate troppo impegnative ed il massimo di noi che si concede all’altro è un “remind” nei messaggi di whatsapp, quelli che nemmeno puoi conservare, perchè non si sa mai.
Alla faccia della sincerità.
(si, la foto è chiaramente una provocazione)
Fremono
Guardali come esultano
Stanno aspettando me…
Scandiscono la mia fine all’unisono
Eccomi sono qua, ne uscirò vivo?
Chissà…cela farò?
Si vedrà!
Pensi che sia solo uno spettacolo essere lì
Un miracolo eppure ? così
Gridano, sono impazienti,
Aspettano che un errore farò
Che esisterà
Nessuno tifa per me
Per il toro la claque no non c’è
Le rose, gli applausi e io, li tra la polvere e il fango
Così attimi di eternità se arrivo alla fine, chissà?
Con tutta la forza che ho salvare la pelle dovrò
Sotto il sole rovente la tua lama tagliente cadrà
Colpirai mille volte amico mio
Ma ti farò ricordare chi sono io
Fatti avanti torero se la testa del toro tu vuoi!
Pensi che sia solo uno spettacolo essere lì
Un miracolo eppure non ? così no…
Solo andrò ancora il destino
L’arbitro un desiderio
L’ultimo e se mi va male addio!
Si vince o si muore così
è per questo che io sono qui
Se una sola corrida sarà
Dopo di me un altro toro pronto già…
Chi se ne accorgerà che non sono più qui
Se si dà nel silenzio che c’è per difendere me
Questo straccio di dignità sarò qui.
Renato Zero
Ci si può mettere in viaggio per raggiungere un luogo ma anche per l’amore di viaggiare.
Così, ci sono i viaggiatori notturni, del deserto, dei ghiacci, dei cieli, delle cavità oscure, delle montagne, dei vulcani, delle profondità dei mari, della superficie delle acque, dello spazio. Ma la notte, il deserto, i ghiacci, il cielo, le cavità oscure, le montagne, i vulcani, le profondità dei mari, le superfici delle acque, lo spazio sono la magnifica scusa per viaggiare; poiché in tutti questi mondi scelti come scusa, i viaggiatori non cercano ed esplorano il mondo, ma l ’intimità del loro essere, per coglierne l’ essenza e la pienezza, ed essere raggiunti da una risposta che li salvi dal silenzio che fa eco al finito irraggiungibile che si apre davanti a loro. Fosse anche per un solo istante durante tutto l’intero viaggio.
Allora, se incrociate un viaggiatore non chiedetegli né dove va né se è stanco; domandatevi se volete o avete una magnifica scusa per viaggiare anche voi…
Ti te conservo un sacco di foto: c’è quella in cui sorridi soltanto con gli occhi, in un giorno stanco di troppe parole, quella in cui ti guardi allo specchio con le labbra dischiuse celando un timido stupore per la tua bellezza che rimane appena appena sfiorita nonostante i mille anni che ti senti addosso fatti di storia che non osi nemmeno ricordare, c’è quella dove stringi forte il tuo cagnolino come fosse un figlio con una tenerezza che contiene tutta la tua fragilità, delicata come un petalo di rosa che hai paura di toccare per non sentirlo sciupare sotto le dita , come un figlio per ogni tuo figlio che non è saputo arrivare a sentirti fino a quel punto..che non è riuscito a varcare la soglia che è quella linea sottile che ti separa da tutto il resto del mondo.
Ho tante fotografie di te, le nascondo con cura e le guardo proprio quando il dolore di te si fa più forte, le osservo facendole scorrere una una per una fino in fondo ai miei occhi dove trovo sempre i tuoi che mi vedono vivere oltre tutto quello che è stato il nostro misero tempo. Le bagno di lacrime fino a disidratarmi. Le curo di carezze, tutte quelle che abbiamo aspettato invano;
C’è quella in cui piccolissima cerco le tue mani…quella tensione è la nostra stretta rimasta a mezz’aria come tutta la nostra vita ferma in un solo istante, immobile. La tua foto in cui guardi fissa l’obiettivo con il tuo sguardo trasognato e lontano assorto e impigliato in uno scatto di luce a raccogliere in un buco tutti i tuoi pensieri fino a farli sparire …e poi c’è ne una, una tra le tante che vado a spiare…prima fra tutte e in mezzo a tutte le altre, mi si è piantata nel cuore come qualche volta accade con una scheggia che se non rimuovi subito ti resta infilzata tra la pelle, sei tu in uno dei tuoi giorni peggiori, abbandonata e stesa come un pugile dopo un incontro, piena di lividi e ammaccature, con gli occhi vitrei e le labbra tumefatte…sei tu vinta,stanca, quasi morta, sei tu con tutta la tua tragica follia di credere che passa ogni cosa,sola come possono essere soltanto le anime piene di tutto..hai un sorriso accennato tenuto tra i denti stretti, le mani attorcigliate sul grembo perchè è lì che si conservano i pugni e i baci di un’intera esistenza, il corpo raccolto con la speranza di vederlo scomparire e due occhi che parlano…una preghiera inventata perchè tanto tutte le altre fanno giri immensi e poi tornano a schiantarsi contro il muro, una preghiera fatta di sospiri che rincorrono il fiato.
G.M
Pioggia è la gioia infinita che arriva all’improvviso e smuove il cuore fino farlo sussultare in fremiti che assomigliano ad aghi che ti pungono solleticando sorrisi di felicità che credevi ormai dimenticati;
Pioggia è un ricordo che giunge e ti bussa dalla mente all’anima, un frammento lontano che avevi riposto confuso in mezzo a mille altri pezzi accantonati in un angolo, una fotografia che ti cade nelle mani e si infila negli occhi come un lampo , sposta le nuvole e ti allaga di sole che piange risate innocenti e bambine;
Pioggia è il deserto che canta musica e ti bagna con melodie che sembrano giungere dal Mare…coralli che si attaccano alle labbra e danzano di spuma e onde elevandosi e infrangedosi addosso ad ogni tua riva;
Pioggia è ogni tuo dolore, ogni ferita, ogni attesa, ogni distacco, ogni tuo sogno sepolto abbandonato, ogni tua resa … che ogni tanto lacrima perchè tu possa sempre ricordare di cosa sei fatta…per non dimenticare ogni passo che ti ha portato ad essere quella che sei, lacrime di pioggia per scrollarti di dosso la polvere, per riaccendere occhi al domani.. all’amore, alla vita oltre oltre quello che riesci a vedere.
Pioggia…oggi per me.
G.M
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∃x(φ)
Il varco é qui?
Sono un vecchio mai vissuto. Sono un reticolo di relazioni, ero un filtro d'informazioni. Scrutavo la vita con gli occhi, ora mi guardo in profondità. Cerco l'essenziale e non mi perdo nella superficialità. Questo sono io, questa è la mia storia. Per chi mi volesse sorprendere, si ricordi di fare attenzione alle particolarità. Gli uomini non sono accettati, i pensieri veri sono ben ritrovati. Buona lettura e buon divertimento, abbandonate la testa da un'altra parte, lasciatevi cullare dal vento.
Sempreadelantando
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