Ed ho imparato che l’amore insegna ma non si fa imparare,
e ho giocato a nascondermi e a farmi trovare,
e sono stata bene, e sono stata male…ed ho imparato a leggermi le vene..
scorre troppo sangue ancora
troppo
caldo scuro
denso!
Accade di Renato Zero [[Category:]]
Forse domani o forse no
ma prima o dopo accade Accade che dentro di te Voglia di cambiare Che la ragione ha il sopravvento Posso capirlo e perdonare Non si puo’ fuggire Finalmente chiari Quando vinci sono tutti la’ Inventarmi ancora perche’ no L’anima che e’ in me L’amore c’e’ ma a volte Che piu’ nessuno ti crede Accade che piu’ avanti vai e piu’ ti senti solo Non e’ sempre cielo Dai una spinta al cuore Ci sono tante storie da salvare Accade Accade (Accade accade accade accade accade accade) |
Non sottovalutate mai, vi prego, una lacrima può nascondere fiume d’acqua
ristagnata che non può correre verso il mare…
non sottovalutate mai, vi prego,un sorriso, una gioa, un impeto d’euforia improvvisa
può essere infinita tristezza sciolta dai lacci della più cruda disperazione…
non sottovalutate mai, vi prego, una parola..una sola parola può fare la differenza
nell’eterna sfida della solitudine più profonda…
e non sottovalutate nulla di tutto ciò che non vi è facile capire, la comprensione autentica percorre sempre le strade più strane e impervie prima di essere verità..
e infine ma non per ordine di importanza, non sottovalutate, mai vi prego un silenzio, a volte è l’unica scelta, l’ultima resa contro le barriere che creano certe parole che possono essere evitate.. a volte è solo bisogno di trovare una via che ci riporti indietro il cuore..e qualche volte è soltanto bisogno di noi, di sentirci nel solo modo in cui riusciamo ad amarci.
G.M
Ci si può mettere in viaggio per raggiungere un luogo ma anche per l’amore di viaggiare.
Così, ci sono i viaggiatori notturni, del deserto, dei ghiacci, dei cieli, delle cavità oscure, delle montagne, dei vulcani, delle profondità dei mari, della superficie delle acque, dello spazio. Ma la notte, il deserto, i ghiacci, il cielo, le cavità oscure, le montagne, i vulcani, le profondità dei mari, le superfici delle acque, lo spazio sono la magnifica scusa per viaggiare; poiché in tutti questi mondi scelti come scusa, i viaggiatori non cercano ed esplorano il mondo, ma l ’intimità del loro essere, per coglierne l’ essenza e la pienezza, ed essere raggiunti da una risposta che li salvi dal silenzio che fa eco al finito irraggiungibile che si apre davanti a loro. Fosse anche per un solo istante durante tutto l’intero viaggio.
Allora, se incrociate un viaggiatore non chiedetegli né dove va né se è stanco; domandatevi se volete o avete una magnifica scusa per viaggiare anche voi…
Io camminerò, e avrò paura
Ma camminerò, io camminerò
Finché sarà sera!
E la mia meta, è distante,
Io lo so!
La strada dura, sfiancante,
Io lo so!
Ed incontrerò, la pioggia, il vento, la nebbia
Il cuore sfiderà, l’immobilità
Di quei deserti di sabbia!
Se voglio vivere, indietro, non guarderò!
Affronterò i miei nemici Li sconfiggerò!
E mille altri sentieri Tenterei!
E’ l’avventura che muove, i passi miei!
E senza questo coraggio
Cosa sarei?! Non so!
Covi di iene, leoni e serpenti
Molto meglio, che qui!
Questi animali, malgrado gli istinti,
Conoscono la realtà Mi credi?
Anche la jungla, ha le sue leggi,
La sua democrazia!
Ma non uccide i sentimenti
Per pura megalomania Mi credi?
Da uomo a uomo,
Fatti un po’ avanti,
Senza l’artiglieria!
Mostrami i denti, fammi vedere,
Qual è la forza tua Mi vedi?
Non mi fermerò
Per nessuno e per niente!
Certo, pregherò!
Perché per me,
Sperare è importante!
Perché ho fiducia nel cielo
E credo in me!
Perché lasciare quel sogno, là dov’è
Perché lasciare che un altro, viva per te
Ed io non posso fermarmi Questo mai!
Cammino Ancora cammino
Forse mi incontrerai Vedrai!
La jungla!
La jungla!
Da uomo a uomo,
Fatti un po’ avanti,
Senza l’artiglieria!
Mostrami i denti, fammi vedere,
Qual è la forza, tua Mi vedi?
La jungla!
“Suzanne ti accompagna
al suo posto presso il fiume
dove senti passare le barche
e puoi stare con lei la notte
lo sai che è mezza matta
ma è per questo che sei lì
lei ti offre tè all’arancia
arrivato dalla Cina
e non appena stai per dirle
che non hai amore da offrirle
lei ti porta in sintonia
e lascia il fiume a rivelarti
che tu la hai sempre amata
Tu vorresti andare via con lei
e seguirla ad occhi chiusi
sai che lei di te si fiderà
perché il tuo pensiero ha toccato
il suo corpo perfetto.
Gesù era un marinaio
e camminava sull’acqua
stette a lungo ad osservare
solo nella sua torre di legno
e quando ebbe la certezza
che solo i reietti lo avrebbero visto
disse agli uomini: – Siate marinai
fino a che il mare vi farà liberi –
ma egli stesso fu stroncato
ancor prima che il cielo si aprisse
abbandonato, nella sua natura umana
affondò come un sasso nella vostra saggezza
Tu vorresti andare via con lui
e seguirlo ad occhi chiusi
pensi che forse gli crederai
poiché il suo pensiero ha toccato
il tuo corpo perfetto.
Ora Suzanne ti prende la mano
ti conduce presso il fiume
addosso ha stracci e piume
dalle casse dell’Esercito della Salvezza
il sole si riversa come miele
su nostra signora del porto *
lei ti dice di guardare
tra la spazzatura e i fiori
tra le alghe vedrai eroi
e bambini nel mattino
che si affacciano all’amore
e per sempre lo faranno
mentre Suzanne regge lo specchio
Tu vorresti andare via con lei
e seguirla ad occhi chiusi
sai che di lei ti puoi fidare
perché il suo pensiero ha toccato
il tuo corpo perfetto”.
Note del traduttore.
“Al primo ascolto evoca immagini splendidamente malinconiche: si dischiudono successivamente alcuni significati, che ruotano attorno ad una figura femminile e spaziano a raggiera su umanità, profondità dell’Essere, il tesoro nascosto negli Umili. Il tutto permeato da un panteismo (secondo cui Dio si può trovare in tutti gli aspetti della vita, lo si ritrova anche nell’interpretazione della kabbalah del movimento chassidico ebraico) che motiva l’altra figura sulla scena, Gesù, in una rappresentazione per un verso iconica e per un altro profondamente spirituale: “quello che camminava sull’acqua” è più vicino alla visione ebraica (che non lo riconosce) che a quella cristiana, mentre il concetto di abbandonarsi a Lui come Lui si è abbandonato al Padre (“only drowning men could see him” – “he sank beneath your wisdom like a stone”) ha connotati mistici e fideistici. Entrambi figure controcorrente (lei artista bohémienne e “mezza matta”, Lui sovvertitore di costumi e “hippie” ante litteram) portano il Poeta a guardare in alto: lei con l’Amore non carnale (anche nella vicenda vissuta realmente, pare) Lui con la Salvezza promessa all’umanità (all men will be sailors until the sea shall free them). Cohen non ha mai abbandonato la sua fede ebraica, ma ha spesso spaziato elegantemente nelle altre religioni.
Troviamo l’elemento Acqua=Vita lungo tutto il testo: il fiume, il porto, le alghe, e il mare, come simbolo di nascita e di morte, nel senso di “morire a se stessi” per seguire Lui, di scioglimento dai tormenti terreni per approdare alla consapevolezza di Cristo. C’è la “torre di legno”, termine che ricorre nelle liriche di Cohen e qui sembra presagire la Croce, c’è la parabola degli Umili, si intravedono tratteggi della Passione: Gesù tradito, giudicato dagli uomini, lasciato solo sulla croce con la sua natura umana. La parte riguardante Gesù può essere anche letta in senso ironico, vista la -scarsa- considerazione che ne ha l’ebraismo: l’interpretazione è soggettiva, come sempre quando si approccia Cohen.
E infine la figura di lei (elevata al ruolo ieratico di “our lady of the harbour” – ved. nota) che indica dove guardare e “regge lo specchio”, a riflettere se stessa oppure i suoi interlocutori? Ancora la doppia valenza, in una figura e in un oggetto che suggerisce introspezione e ricerca di valori nascosti.
Da Suzanne alla Graziosa: in questo testo si potrebbero ravvisare anche dei punti in comune con Via Del Campo di De Andrè: la figura femminile in entrambe, reale o meno che sia, è comunque un pretesto per rappresentare la vita vera sfrondata di ogni falso perbenismo, elevando così realtà contrastanti -rifiuti e fiori – diamanti e letame – a bellezza e facendoci tendere, attraverso l’amore, alla perfezione (fiducia totale -“cieca”- concetti assoluti -“menti”- che sfiorano corpi resi puri -“perfetti”-). Non vi si rappresenta la donna come portatrice di legami, viene intesa più come una “sister of mercy” cui ti puoi avvicinare o allontanare a piacere, ma è al tempo stesso un tramite con la Bellezza e la Spiritualità.
Ascoltare Suzanne dal vivo in una notte di fine estate, con la sola figura del Poeta illuminata su un palco totalmente buio, è quanto di più suggestivo si possa immaginare, e in quel contesto in realtà dell’interpretazione non importa più molto ma si desidera, a propria volta, abbandonarsi alla magia ed alla fascinazione delle parole e della musica”.
(Marie Jolie, 2 aprile 2013)
È un incessante pieno e vuoto
il fascino per la strada
la culla suadente del mare
se mi riposa nel sangue
gli occhi della mia solitudine
quando abbracciano il silenzio del mondo
è riempirsi e svuotarsi
di paura, occhi e memoria
è fuoco che danza
è togliersi tutto
per intingere di indaco la mente
è vestirsi di Poesia
quando guardo alla Vita
quando la penso
quando stanca la poso in un angolo
e poi la ricopro di premure e attenzione
è tutto così pieno
tutto così grande!
Ed io divento per divenire
e vedo lampi di mattine radiose
quando tutto è assopito
mi perdo in uno sguardo
visioni incandescenti
che fiammeggiano di carne e vene
e pulsano al ritmo di un tempo
che dilata e restringe il vuoto
e lo tramuta in moto
che invade e percorre
in dissonanze di toni
percuote e risveglia i sensi
fino a tuffarli
in una magma rovente
di quiete e bellezza
che dissolve e svincola
ogni catena di dolore.
G.M
maltrattati dall’oscurità
risvegliati dal chiarore di ogni meraviglia
Per ogni parte del mio viso
labbra serrate e poi canto
Per le mie mani
pugni di rabbia
sciolte in carezze
per i miei piedi
stallo inerme
che diventa cammino
il mio corpo.. tutto
calpestato, usato e umiliato
fatto perdono in volo di farfalla
fatto dono
per la mente, il cuore e l’anima mia
io Ti danzo!
G.M
In molte società sciamaniche,
se ti rivolgi a un guaritore
per problemi di depressione,
scoraggiamento, o demotivazione,
ti sentirai porre quattro domande:
Quando
hai smesso di ballare?
Quando
hai smesso di cantare?
Quando
hai smesso di sentirti affascinato dalle storie del mondo?
Quando
hai smesso di trovare conforto
nella dimensione del dolce silenzio?
Hernàn Huarache Mamani
Ho ripreso a ballare…
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∃x(φ)
Il varco é qui?
Sono un vecchio mai vissuto. Sono un reticolo di relazioni, ero un filtro d'informazioni. Scrutavo la vita con gli occhi, ora mi guardo in profondità. Cerco l'essenziale e non mi perdo nella superficialità. Questo sono io, questa è la mia storia. Per chi mi volesse sorprendere, si ricordi di fare attenzione alle particolarità. Gli uomini non sono accettati, i pensieri veri sono ben ritrovati. Buona lettura e buon divertimento, abbandonate la testa da un'altra parte, lasciatevi cullare dal vento.
Sempreadelantando
di Rosanna Russo.
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I sogni sono tutto quello che ho, e per realizzarli devi credere che tutto sia possibile. Perchè l'impossibile è possibile.
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