Da lontano pare Gioia
quel Mare che mi muove
da vicino sei Tu
che danzi nel mio cuore!
G.M
Da lontano pare Gioia
quel Mare che mi muove
da vicino sei Tu
che danzi nel mio cuore!
G.M
On a vu souvent
Rejaillir le feu
De l’ancien volcan
Qu’on croyait trop vieux
Il est paraît-il
Des terres brûlées
Donnant plus de blé
Qu’un meilleur avril
Et quand vient le soir
Pour qu’un ciel flamboie
Le rouge et le noir
Ne s’épousent-ils pas
Ne me quitte pas ..
Ne me quitte pas
Je ne veux plus pleurer
Je ne veux plus parler
Je me cacherai là
A te regarder
Danser et sourire
Et à t’écouter
Chanter et puis rire
Laisse-moi devenir
L’ombre de ton ombre
L’ombre de ta main
L’ombre de ton chien
Ne me quitte pas
E sarà quest’aria mite di primavera, sarà che tutto attorno sembra vestirsi di colori e bellezza…sarà che prima o poi ci si stanca di cullare semi di pensieri che non fioriscono mai, sarà che sono tremendamente inesorabilmente romantica…ma adoro stare nuda al Sole e gridare Luce! (Mi senti..Tu?)
Giusy
foto @Jenny Di Meola
Tu, Gioia mia semplice
sentiero verde di edera
lucente tra i lucori dei miei spenti muri
lampo di fuoco che spezzi immobile acqua muta della morte
Gioia mia, semplice!
mio fiume Altro che corre verso il Mare
con la sua sete folle,
Tu, che ti mescoli allo sciabordio dei miei sogni
pregno di sangue e di Poesia,
volto dorato della mia esistenza…
Tu sai di
odore ameno della polvere torrida d’estate
sollevato dalla pioggia
Tu stai
come l’Amore fermo allo soglia del tempo che mi aspetta
Conti ogni mio attimo che fa musica
nel fruscio del vento
e nell’amaro sfibrante silenzio
gemi danzando sul mio cuore capovolto
mentre le mie ciglia umide
accarezzano petali rossi di gerani
succhiati avidamente
con gote ardenti e incanto di battito sui polsi
e sei semplicemente mia Gioia, mia Dolcezza!
Giusy Montalbano
Ho tanti interessi che coltivo quando i miei impegni me lo consentono, uno tra questi la lettura, amo leggere e mi piace spaziare tra vari generi, ma la mia attenzione è perlopiù per la letteratura, la scienza e la Poesia;
Ed è per questa ragione che sono circondata dai libri, ne ho ovunque sparsi in ogni posto possibile e inimmaginabile della casa, ne acquisto in continuazione e in questi anni ne ho accumulato talmente tanti da invadere lo spazio vitale a disposizione della mia numerosa famiglia tanto da trovarmi costretta a riporli in scatoloni e posarli in garage;
Questo Natale, i miei figli hanno pensato bene, stanchi di questa “invasione” di regalarmi un e-book reader , me lo hanno consegnato entusiasti pregandomi di “aggiornarmi”: i tempi cambiano, mamma, i libri cartacei? Roba vecchia! Ho accettato di buon cuore, apprezzando il pensiero ed ho cercato di mascherare il più possibile la mia reticenza, come potevo spiegare loro, senza il rischio di mortificarli che dei libri amo soprattutto le pagine, lo sfogliare lento in un pomeriggio di quiete quando tutto tace, la consistenza tra le dita, il profumo della carta appena stampata, tutte lemie note a margine e le sottolineature, amo me che ricordo una bambina, con le labbra imbronciate, aperte o socchiuse e una ciocca di capelli martoriata dalle mani, così assorta, così lontana trascinata via da un pensiero o una trama, la patina di polvere soffiata con cura da una copertina dimenticata, i segni , i caratteri che compongono parole e quelle stesse parole tappeti volanti verso mondi sconfinati? Come dire loro che non può essere lo stesso? La magia che nasce tra me e un libro che senza essere stato appositamente scelto e per misteriose improbabili vie è giunto tra le mie mani? E da lì in poi è stato incontrarsi con qualcuno, con la sua anima per scoprirne gioie e tormenti? E infine le mille e mille ragioni che mi legano al mondo della scrittura, al suo potere di conciliazione, di scoperta, ricerca e infine meraviglia del mio stesso cuore? Ho preferito sorridere, dire grazie e sforzarmi di farmelo piacere.
Bene, dopo l’impaccio iniziale, tra smorfie di disappunto rigorosamente celate, ho cominciato a farmelo amico, ho cominciato a scaricare qualche e-book e ad usarlo. L’ho girato e rigirato tra le mani, lo riposto e volutamente dimenticato per qualche ora, qualche giorno persino, ma poi il demone della curiosità che perennemente mi possiede ha avuto la meglio ed ho iniziato a leggere, assiduamente, come al mio solito, anzi pure di notte, dato che ha pure una luce incorporata che permette di leggere al buio ed infine sono giunta alla conclusione che non è poi così male, che la mia reticenza era dovuta principalmente alla difficoltà di abbandonare una mia cara, carissima abitudine, ma i tempi cambiano, come dice giustamente la mia tribù di scalmanati ed è opportuno adattarsi.
Oggi, non solo siamo amici ma ci siamo scambiati pure un segno di pace ed è per questa ragione che da questa mattina è disponibile sullo Store di Amazon una mia raccolta di Poesia, che volevo rendere gratuita per il download , ma non ho ancora capito se per via della mia incompetenza o per motivi strettamente legali e burocratici non è stato possibile…intanto sono riuscita ad attivare una campagna promozionale che si avvia da domani che vi permetterà di scaricarla gratis, ma soltanto fino a domenica, per questa ragione se volete potete approfittare e se vi interessa, naturalmente vi lascio il link e vi ringrazio, aggiungo che non sono minimamente interessata a monetizzare sulla Poesia, ne ho troppo rispetto per considerarla una “merce qualsiasi”, ma di questo un giorno ve ne parlerò con più cura, e dettagliatamente, è un discorso ampio e articolato che chiarisce la mia posizione totalmente anticonformista e rivoluzionaria riguardo la Poesia in particolare e l’editoria contemporanea in genere. Né per soldi né per gloria è così che intitolerò il mio post…quindi, buona lettura e scaricate, scaricate…che qui a casa da me è nato un dibattito aperto con uno dei miei figli, che da stamane continua a schernirmi dicendomi che ho dimostrato per l’ennesima volta di essere un po’ matta, perché la Poesia non interessa a nessuno, soltanto a qualche povero/a frustato/a, parola di un ventunenne al quale non sono serviti studi e formazione e con il quale mi rendo conto devo ancora fare un sacco di fatica!
Giusy Montalbano
Qui il link:
Sugnu na’ fimmina, / Sono una donna
na’ testa s’ arrutulìano un saccu di pensieri / nella testa giravoltano un sacco di pensieri
e u cori s’arrivota quannu resta intra n’agnuni,/ e il cuore si rivolta quando resta dentro un angolo
sulu e spersu mentre va satannu tra li fossi/ solo e disperso mentre va saltando tra i fossi
di na’ taliata/ di uno sguardo
sugnu fimmina/ Sono donna
mi vugghi u’ sangu pi n’anticchia d’amuri / mi bolle il sangue per un po’ d’amore
ca sapi arrusceteri tra centu misteri../ che sa rimestare tra cento misteri
mi sonnu sempre di stari inta na’ naca / sogno sempre di stare dentro una culla
ammuttata da lu venti/ spinta dal vento
che frischìa tra pampini d’alivi / che fischia tra foglie d’ulivi
ma sugnu pure madri / ma sono pure madre
e come tutti i madri di sta’ terra / e come tutte le madri di questa terra
sonnano, sonnano pi li figli/ sognano, sognano per i figli
tanti vasati / tanti baci
comu fa lu mari quannnu vagna a rina…/come fa il mare quando bacia la sabbia
senza scruscio e senza scantu / senza rumore e senza paura
lu mari!/IL mare!
Sta’ vuci antica che sempre m’accumpagna /questa voce antica che sempre mi accompagna
m’asciuga u’ chiantu/ mi asciuga il pianto
e m’attruviglia se m’ addurmisciu /e mi sveglia se mi addormento
atturcigliannumi dinta nu’ duluri!./attorcigliata dentro un dolori
e m’accarizza duci duci dopu ogni malu tiempu, ogni tempesta /a m’accarezza dolce dolce dopo ogni maltempo , ogni tempesta.
Giusy Montalbano
Siamo sempre bambini lassù…siamo sempre noi
(conosci qualcosa oltre l’anima bambina, capace di assomigliarti davvero?)
Blu..è il luogo dove l’inverno, il suo gelo e i suoi paesaggi desolati
restano fuori…
qui è sera d’estate..pennellate di Sole che scaldano il cuore
fino a “bruciare” distanze,attese e tempo” incastrato” tra mille cose non fatte e parole distorte
della loro autentica vericità…
Blu..il resto non serve, non conta per chi come me si tuffa in questo colore
abbracciando una Gioia rimasta intatta!
Blu..immagine del cuore!
Giusy
“Prima che questi campi fossero arati,
i nostri fiumi scorrevano gonfi fino all’orlo;
la melodia delle acque riempiva
i boschi freschi e senza confini;
e i torrenti scorrevano e i rivi giocavano,
e nell’ombra zampillavano le sorgenti”
William Cullen Bryant
Credo che sia esistito un tempo lontano..un principio, prima che la mia Anima si mescolasse nel mondo, prima che la polvere della mia strada e della mia esistenza ricoprisse totalmente la memoria fino a farmi dimenticare…ma sotto quella coltre di immagini riaffiora ogni tanto un bagliore, una lingua di luce che scrive sul mio cuore paesaggi d’armonia di immane Bellezza..resto incantata,affascinata da un tepore inspiegabile..tutto quel che segue io la definisco Poesia..quel sottile svelamento del Bene che si rivela alla Vita..a volte dura un’istante, a volte attimi , ore e giorni, è una sensazione intensa e sublime che racconta una nostalgia..una misteriosa convinzione che mi spinge a credere che questa strada, questo viaggio,questo involucro di carne , ossa e sangue torneranno là dove tutto era già compiuto..dove l’Anima ha già visto la sua interezza prima di spezzarsi nell’affanno del vivere, a dire il vero è difficile riuscire a descrivere qualcosa che non è tangibile…la visione eccelsa che procura la sede di ogni anelito, ogni spasmo, ogni brama alla gioia…ma comprendo alcuni Poeti che lo hanno raccontato parlando d’Amore,dolore, solitudine,piacere..rabbia ed ogni specie di sentimento ed emozione…quando mi capita di leggere qualcosa che mi “tocca” comprendo e vedo quella linea invisibile che separa il cuore dal mondo,colgo quella trasparente, incantevole nostalgia che riporta ogni cosa al suo posto..prima o dopo il delirio di ogni speranza, di ogni inutile e vana resa che rende questo giro di giostra che è l’esistere ..un pazzo capogiro senza senso.
Giusy Montalbano
Sono spossata, stanca..torno da un viaggio lunghissimo, qualche mese ho lasciato il Mare per una scarpinata nella terraferma, un percorso irto e difficoltoso scalando una montagna, E’ stata una gita affascinante, ho irrobustito i muscoli delle gambe,tonificato glutei , accumulato graffi e ferite dalle piante selvatiche e mi sono bruciata il viso con il Sole forte delle alte vette.
Sono qui, dopo questa ardita spedizione a godermi un riposo guadagnato,svuoto il mio sacco improvvisato e stendo su un tappeto di prato ogni cosa raccolta durante il cammino, pongo tutto sopra i fili d’erba ancora bagnati di rugiada mattutina facendo attenzione a non sciuparli con il peso dei miei sassi, si,perchè in realtà gran parte del contenuto è costituito da pietre…di tutte le forme e di tutti i colori, e poi fiori, impronte su rocce, muschio e foglie mai viste.
Cercavo la Gioia, qualcuno mi ha detto a suo modo che si nasconde tra la terra e il cielo,in mezzo ai rami dell’albero della Vita, tra i fiori di campo e nel ciglio delle strade, tra i cespugli di bacche selvatiche e gustose,tra i tramonti e le aurore scrutando la linea di un’orizzonte lontano, tra gli ululati dei lupi che guardano che gridano alla luna e le fiamme di un fuoco acceso nella notte in mezzo al bosco per ripararsi dalle intemperie del tempo quando nemmeno le stelle possono farti da manto.
Ho cercato la Gioia, l’ho perseguitata con i miei passi e il mio fiato corto mentre lei mi sfuggiva giocando a nascondersi, qualche apparizione ogni tanto per non farsi dimenticare per invogliarmi a desistere dalla paura di averla smarrita per sempre; questa Gioia che salva dai deserti sterminati dove cade l’anima, questi spazi inumani, dove la tristezza prima frana, poi scuote e infine inghiotte, da queste terre ignote si fugge prima o poi perchè la Nostalgia della felicità, afferrata, intravista, abbracciata anche soltanto un attimo nell’arco di un’intera esistenza sprona al viaggio per ritrovarla.
L’ho trovata,accaldata, madida di sudore , rossa di eccitazione, effervescente di stupore e meraviglia, bagnarsi nelle acque sorgive delle vette imbiancate di neve,l’ho vista staccarsi dalla sua cornice dorata nella quale l’avevo rinchiusa, dentro il bel quadro oleoso di rimpianti, mi è venuta incontro,ho respirato l’odore del suo passo, l’ho attesa e non con il coraggio degli eroi, ma sperandola sfogliando i miei quaderni ingialliti di ricordi pensando infine che il passato vicino al presente si era trasformato in qualcosa di irreale come i disegni di fumo che la sigaretta fa sul soffitto mentre sputo segnali…l’ho intuita mentre mi sembrava che il mondo non fosse altro che una giravolta in più tra queste figure informi di fumo che mutano a ogni sbuffo d’aria e cambiano di tono a seconda del tremolio della candela di Dio…l’ho invocata mentre nell’anima sentivo soltanto la tentazione di infilarmi io stessa dentro quel quadro, con la mia pelle ambrata, nascondendo sotto la gonna il mio sesso, cancellandolo,penetrandolo per dimenticare tutto il resto con tutto questo niente che reclama amore con dentro il cuore i nomi che mi si mescolano e i tempi che si incrociano nell’eternità con l’unica speranza che non sia una replica dove si moltiplicano le trame vuote, le ombre illuse e gli echi.
Questa benedetta Gioia! Declamata, bramata,ribadita,agognata…questa Gioia, così confusa nei piccoli piaceri sottoposti alle cause del tempo che ne assolve o condanna la sorte, mimetizzata tra pelle e i vestiti che indossi, stirata tra le pieghe per non lasciarla esplodere senza prima imprigionarla in un paio di occhi, nella bocca e nelle mani di chi ti sfiora e ti tocca…questa Gioia, sconfinata e immensa come solo può essere qualcosa che ti viene a trovare una volta e rimane per sempre, che non puoi rinchiudere,incorniciare,esporre nel tuo tempio di carne e battiti perchè come ogni tempio potrebbe essere depravato, distrutto,posseduto, bruciato e dimenticato ma lasciata libera di vagare nelle sue radure di pace e bellezza che sono i luoghi antichi e primordiali del cuore dove tutto è possibile, tutto può sempre accadere…boschi incantati, foreste di vegetazioni, laghi di profumi , questa stessa Gioia che ignora chi sei, da dove vieni e dove vuoi andare…ti trascina nel suo mistero di strabiliante dolcezza, ti cattura, ti stringe e ti abbraccia narrandoti la storia di un posto dove l’indolenza conta quanto un sbuffo di solitudine…cenere dispersa nel vento mentre la Vita accade altrove… piena di gratitudine, svuoti il tuo sacco, lo riempi delle sue carezze, scavi una buca ai piedi di una montagna che incuriosita ti guarda, sventolando alberi come fossero mani complici e seppellisci un tesoro che soltanto tu quando vorrai potrai ritrovare.
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Il varco é qui?
Sono un vecchio mai vissuto. Sono un reticolo di relazioni, ero un filtro d'informazioni. Scrutavo la vita con gli occhi, ora mi guardo in profondità. Cerco l'essenziale e non mi perdo nella superficialità. Questo sono io, questa è la mia storia. Per chi mi volesse sorprendere, si ricordi di fare attenzione alle particolarità. Gli uomini non sono accettati, i pensieri veri sono ben ritrovati. Buona lettura e buon divertimento, abbandonate la testa da un'altra parte, lasciatevi cullare dal vento.
Sempreadelantando
di Rosanna Russo.
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