Dei miei ostinati luoghi

Ho una strada che si apre

Quando non conosco cammino

Un’immagine nitida

Cesellata da singoli pezzi

La tessera di un mosaico

Che si incastra perfetta

E ricompone i miei sguardi offuscati

Ho braccia

Mani, muscoli che battono

A ritmo dei miei passi

Orizzonte senza fine

Oltre le montagne invalicabili e desolate

Profili di case tutte bianche

e molliche di lucciole

Danzanti per la via

Mandorli in fiore

Campi di grano baciati dal Sole

Odore di Zagara

Che il Mare esala

Ad ogni respiro

Ho luoghi che non sono posti

Di questo mondo

La seconda linea parallela

Vicina e accanto

Il binario di un inizio senza fine

Ho i miei luoghi

Le mie sonorità

I miei profumi

Tu mi vedi smarrita e immobile

Temi se mi faccio piccola

Fino a sparire

Tu leggi le mie derive

Ma nascosta io sto nei miei spazi

non sai

Che questa mia amabile solitudine

È il verso che mi dispone

Al vivere

l’unico che il mio cuore

Conosce.

Giusy Montalbano

Chi…

Mai una rosa,
pescecani che non mollano mai la presa.
Gente astuta,
con la linea della vita già incriminata.
Voce roca,
vista acuta e quell’odore che non invita,
nel bisogno,
sai che ne approfitteranno,
loro sanno ciò che fanno.
Stanno uccidendo le favole,
stanno sparando alle nuvole,
l’odio però, non può farci desistere,
punta il dito fuori nome e cognome,
la verità.
Chi sarà mai, che ci fruga nell’anima,
chi si insinua cosi,
chi dirige la musica,
mentre sei li e non sai come difenderti…
Disarmante quel tuo sguardo pulito. Credimi!
Mani armate,
che di fronte all’innocenza non vi fermate.
Toccate il fondo,
con pensieri che non sono di questo mondo.
Chi rimane
Con questi segni, non può certo dimenticare,
e chi cede,
non farà mai più ritorno,
ha già un piede nell’inferno.
Se quelle storie ci unissero,
se quegli orrori bastassero,
se non ci fosse più,
chi ha tanta voglia di uccidere.
Se tu mi lasciassi ancora entrare,
in quei segreti tuoi…
Forse potrei immaginarmi altre favole,
potrei riordinare le nuvole.
Se solo ritroverai,
il coraggio di vivere.
Se in quella rabbia che ti porti dentro,
c’è il desiderio di tornare su,
se in quel sorriso mescolato al pianto,
ci fossi ancora tu…
Puoi tradirti,
Per l’estrema disponibilità nel darti.
Puoi pentirti
se non ti risparmi e non terrai gli occhi aperti.
Criminali,
poca strada, brutte storie, destini uguali.
Non voltarti.
Corri verso quella luce,
se avrai fede, quella pace verrà

Renato Zero

 


 

La giostra della memoria

“C’è un giorno poi
che non è tutto come vuoi
tra le persone che non possono restare più con noi
e sento già
crescere dentro un’ansietà
per non sapere immaginare il peso della realtà
ma non ci sono limiti
per parlare agli angeli
qualcuno ascolta …”

Di noi, del nostro tempo insieme e della nostra storia: una cassaforte colma di memoria, la tengo al sicuro, la tengo stretta, lì ti ritrovo

ogni volta che manchi:  come un tesoro di inestimabile valore, ogni tua carezza mi riposa sugli occhi!

Ci ha provato la tristezza, la solitudine, la desolazione, l’arroganza, la presunzione…l’amore mascherato da tutto tranne che tenerezza..

ci hanno provato i giorni senza tempo e la storia fatta di attesa…con la sua lentezza smisurata…ci hanno provato tutti..chi non mi ha mai visto e chi si è appropriato del diritto di sapere cosa scorgere in me…chi ha vuto soltanto pretese prima di constatare la mia effettiva disponibilità…ci ha provato la mia immagine allo specchio che mi rimandava il Sole nonostante tutte le mie ombre e le mani che si sono sempre ostinate ad aprirsi in carezze restituendo i pugni al vento della rabbia spaccandola in due: una sciabolata di orgoglio che sa quanto è inutile il rancore!

Ci ha provato ogni cosa…ma sono ancora qui! Con tutta la mia vita e il mio cuore..che tenace sfida il vuoto e oso rialzarmi con la mia faccia da schiaffi e un sorriso che vibra tra i denti serrati …sono ancora qui..eccomi! Potenza è quest’anima che non si arrende al richiamo di ogni morte!