Un proverbio Tuareg dice: Dio ha fatto una terra con l’acqua perché gli uomini potessero vivere, e una terra priva d’acqua perché gli uomini potessero aver sete, e il deserto, terra con acqua e terra priva d’acqua,
perché potessero trovare la loro anima.
Probabilmente è per tutte queste ragioni che ho sempre scelto di andare per Mare, che ho imparato a dare nome ai venti, a misurare in miglia la distanza dalla mia casa e a presagire la potenzialità dell’onda rabbiosa nel mare lungo, come qualsiasi altro navigante.
Leggere le ore nelle stelle e come tutti i pescatori stare in acqua “au primu sciuri d’alba”.. ad ascoltarlo il mare, con la sua natura polifonica che apre a ventaglio ogni elemento della sua essenza: mistero, profondità, il sommerso, la vastità, il vorticoso, il pericolo e la minaccia ma anche il suo muovere inquieto, il suo inchinarsi e sollevarsi, facendosi ora dolce ed ammaliatore ed il suo incedere che avvolge in carezza…ho scelto il mare perché è nell’acqua che ritrovo l’anima e la poesia .
Ho vagato per terra e deserti abbandonando la scialuppa ammaccata in un angolo di spiaggia.. sapete ? Il mio tempo lontano dal mare è stato incalcolabile , ho segni di giorni vuoti, di poesia perduta, passi pesanti che scavano senza lasciare tracce, giorni straziati di apatia ..l’odore del mare è rimasta la mia nostalgia infinita…ed ora eccomi qui a riprendere un viaggio rimasto in sospeso ..ho sete, tanta, sono arida di gioia e mi manco davvero…
Giusy Montalbano