Null’altro so fare che aprire strade tra i sassi
con la mia lingua tremante su teneri germogli di rose
mischiata con la mia terra alla fresca brezza
di ogni alito d’alba d’amore
Nulla so fare tranne che smarrire il mondo
per poi sprofondare nel petto dove piove rugiada
dall’Alto
è la mia casa si veste di fiore
attraverso tutta la mia vita in un solo sospiro, tavolta
e davanti al Mare immenso mi sento
rigagnolo di fiume stanco.
Null’altro so fare
che rimestare e creare
ricomporre frammenti correre
sommergermi
girare nella vertiginosa scia di ogni speranza
mia perduta
sospendermi tra abisso e volo
espormi ai venti
sporgere tutti i miei sensi, ansiosi,
smaniosi e impietriti
catturare una fiamma
accendermi e bruciare…
se hai debole il cuore, salvati da me:
le mie armonie trasudano sangue, battiti e fremiti
audaci che cercano sponde tra i lampi della lanterna
posta in mezzo al campo della mia oscurità.
Giusy Montalbano
L’ha ribloggato su noncerosasenzaspinee ha commentato:
🙂
Null’altro so fare…
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ma è il rigagnolo di fiume a nutrire il Mare.
ml
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Grazie del passaggio Massimo e del tuo commento …(sottile e delizioso!)
Un sorriso e buona serata
Giusy
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