Ancora questo ritegno per le lacrime
nascosto ai sorrisi la penuria del tempo
che tutto divora
senza rassegnarsi mai.
Ancora coperta dai germogli fiorisce
primavera su questo scheletro di croce
nel centro esatto
di un meriggio infuocato
mentre cade muta la notte.
Di nuovo quest’anima spezzata sussulta,
vibra tremante sul dosso di una carezza
aleggia avvolta nel profumo
tra i colori dileguati di un’antica tenerezza
coglie il giglio d’ombra del tempo
per farne un canto d’eternità.
Giusy Montalbano