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Avverto una stanchezza impressionante la sera…giungo sfinita alla fine del giorno, con il solo desiderio di riposare, è un periodo particolare, come spesso succede ai naviganti  porto nelle membra e nel cuore i residui della tormenta del Mare in burrasca..  sono stata nell’ occhio del ciclone per giorni e giorni ed ora  che il cattivo tempo sembra voler allontanarsi e si intravede un esile segno di sereno  l’unica cosa di cui sento di aver bisogno è un giaciglio caldo e tenero capace di promettermi oblio.

La notte cancella ciò che separa, è saggia e potente, più potente del giorno. Ciò che non può alcuna forza terrena, dove falliscono il pensiero, il sentimento ,l’ostinazione,  le lacrime, questo la notte in abbondanza riversa su di me.

Non importa se domani ci sarà il sole o ancora cielo scuro e le onde furiose si infrangeranno sulla mia piccola nave e crolleranno ancora tutti i puntelli che  mi reggono a galla, imparerò a comprendere l’ora della tempesta e del naufragio, perché ancora una volta dove ho imparato a rinunciare, proprio là si realizza la prossimità di quel Dio, quel Dio che più che un credo è sostegno e certezza.

G.M

La mia vita…

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La mia vita non è quest’ora ripida
che mi vedi scalare in fretta.
Sono un albero innanzi all’orizzonte,
una delle mie molte bocche,
e la prima a chiudersi.

Sono l’attimo tra due suoni
che male s’accordano
perché il suono morte vuole emergere –

Ma nella pausa buia si riconciliano
entrambi tremando.

E bello resta il canto.

Rainer Maria Rilke