Nè per soldi, nè per gloria!

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© Babintseva Maria

Sono una persona fortemente attaccata alla vita, ma possiedo in eguale misura il senso della solitudine e del dolore che la sovrasta,nonostante questo insieme spero con tutte le mie forze che al di là di tutto  potrebbe manifestarsi una giustizia, una bontà, una bellezza e una gioia delle cose;

Sono una ricercatrice folle e instancabile di ogni piccola rivelazione, a partire dal mio cuore, sondando fino allo spasimo ogni anelito, ogni traccia che mi conduca sempre a superare ed innalzare lo sguardo oltre la mia oscurità, alla ricerca continua di quell’esile scintilla che riaccenda l’amore e la devozione verso la mia e altrui esistenza;

La Poesia ha rappresentato questo nel mio vissuto, versi e versi letti e riletti che hanno avuto il potere di scoperchiarmi la carne fino al midollo nel continuo riproporsi di una tensione,una lacerazione, di una speranza e di una delusione, parole, soltanto parole che hanno avuto la forza di sconfiggere la mia crosta frammentaria e hanno inciso un segno, una traccia, una possibile via, lastricando con piccole tessere di luce, il mio sentire e i miei pensieri;

In questo modo mi sono innamorata della Poesia ed ho tentato a mia volta di scriverla, senza vincolarla, strutturarla, senza seguire metrica, stile, retorica e tutto ciò che fa di un testo un’opera letteraria denominata Poesia, lasciando semplicemente scorrere, ascoltando il flusso dell’ispirazione, “piccoli versi” che traducono una musica interiore che per Grazia o follia mi inseguono accompagnando i miei passi nella vita;

La mia dedizione alla Poesia è viscerale e il mio rispetto altissimo in virtù di ciò che rappresenta nel mio vissuto e per quella facoltà trascendentale di innalzare l’animo umano al soprasensibile, all’indicibile e grandiosa scoperta dell’Immenso che percepiamo in ogni minuscola, semplice cosa, per la Bellezza e l’armonia radicata nella coscienza che qualche volta emerge improvvisa e inaspettata che riconosciamo ma non riusciamo a descrivere, una meraviglia che ci ricorda un possibile senso, un motivo della nostra esistenzaPer questa ragione, la Poesia andrebbe dispensata, regalata, offerta e misurata là dove occorre, là dove continua a vivere, ad agire e a plasmare l’individuo fino al cuore della sua coscienza, destandola persino da se stessa , la Poesia che diventa mestiere, che lucra, che smercia emozioni è offensiva, perché non onora tutti quei Poeti che hanno scritto alimentati e immersi totalmente nel profondo del loro essere per incontrare l’altro, nella sua piccola o grande umanità, che hanno lasciato testimonianza viva del loro spirito e si sono fatti messaggeri della brama di bellezza che prima o poi tutti in qualche modo sperimentiamo.

Un discorso a parte ma compreso, riguardo tutti coloro che si sono fatti un nome da Poeta ed hanno fondato associazioni culturali, case editrici e riviste e vivono sfruttando la buona fede di quei giovani aspiranti scrittori, e chiedono fiori e fiori di quattrini per acconsentire a pubblicarli, promettendo loro fama e gloria e che si avvalgono di collaboratori che reclutano ingenui sognatori, che invitano a partecipare ai concorsi letterali, (decisi in partenza) e commerciano nei modi più disparati su questa cosa che hanno la presunzione di chiamare Poesia! Quindi a conclusione (scusate lo sfogo, ma lo sento doveroso) avvicinatevi alla Poesia,ma non per soldi e nemmeno per gloria, cercatela, scrivetela, manifestatela e infine donatela perché come diceva qualcuno la Poesia salverà il mondo! E noi nel nostro piccolo, ognuno con le proprie possibilità avremmo salvato Lei dagli artigli di quel mondo che la deturpa con la sua supponenza e la sua avidità!

 

Giusy Montalbano