Per quanto la mia anima desideri rimanere nel silenzio, mi rimane comunque una forte sensazione di desiderare una presenza per colmare un vuoto, una nebbia a cui è difficile sottrarmi. Scrivo per allontanare i miei fantasmi; scrivo per non arrendermi. Leggo i pensieri di altri e mi soffermo ogni volta che vi leggo amore, sofferenza, piccole gioie, desiderio di vicinanza, speranza..eppure ci sono giorni in cui non basta scrivere, leggere..ascoltare, giorni in cui cerco giustificazioni al panico che incombe sul cuore; si cercano per non essere troppo vicini al nulla, per capire l’insensatezza del destino mai sazio di sorrisi, del suo farci precipitare fuori dal sogno, gettati via alla stregua d’un cencio consunto, come un ardore da coprire nella gelosia di luce….sono periodi in cui trovo difficile trovare pace. Ed è proprio così che mi torna alla mente la mia cara nonna..mi viene in mente la sua poesia fatta di mani e preghiere..fatta di vita e sacrifici, fatta d’amore.
Spesso, la poesia si presenta come un impetuoso torrente che porta il peso della pietà, dell’orrore e del rimpianto. Le poesie che hanno la loro sede nel cuore sono troppo oneste per essere interpretate come un tentativo di giustificazione.
Possono essere un mezzo per esorcizzare, ma certamente sono un tributo d’amore.
Mia nonna lavorava all’uncinetto faceva coperte e calze di lana per noi ; erano fatte principalmente di tutti gli scarti di lana che raccoglieva tutto l’anno. A settembre iniziava la lavorazione di almeno tre, quattro coperte, mantelline ognuna con diversi colori e caratteristiche. Erano gli unici regali che faceva per Natale.
Lei era attenta ad ogni minuscolo difetto e contava e ricontava i punti delle maglie…inventava nuovi schemi e disegni mescolando fili e colori….canticchiando o pregando … io osservavo le sue mani e ascoltavo le sue canzoni.
Dietro mia insistenza, mi raccontò delle coperte e dei suoi lavoretti: vedi, diceva “picciridda mia”, quando lavoro all’uncinetto , mi pare di entrare nei pensieri di Dio….quando invento un punto e finisco una copertina mi sento felice..ed ogni punto mi scordo tutti i guai.
Sono trascorsi diversi giorni da quando mi sono decisa a riprendere in mano l’uncinetto…per fortuna la mia nonnina è stata tanto paziente da insegnarmi …ho già fatto una copertina, un cappellino e mi appresto a finire un abitino per la festa…non ho bambini in casa al momento, ma conto di regalare questi miei lavoretti ad amici e parenti….ho mischiato colori, fili e fantasia…ho provato a canticchiare come lei…ed ad entrare nei pensieri di Dio… li guardo i miei lavoretti e penso che davvero creare, imparare è un ottima medicina per curare la tristezza: sorrido orgogliosa e mostro con fierezza i miei “capolavori”. a tutti, pensando che in quel lavoro di mani paziente vi sono pensieri alti; ma, sopra ogni cosa, il senso dell’amore per tutto ciò che anima il mio esserci nel mondo.
Grazie nonna!
Che bella questa lettura, che sollievo sento. La fortuna di aver avuto dei nonni non ha prezzo. Io sono cresciuta senza. In cielo prima che nascessi. E mi aggrappo a ricordi altrui come il tuo. 😘grazie. Vediamo se riesco a prendere con le mie mani i ferri e provare a vedere se stavolta andrà meglio. Più di un anno fa avevo provato a fare una sciarpa ad una persona … Ma non l’ho mai finita…. 😁
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Io ho conosciuto e vissuto vicino ai miei nonni,ed è stata una bella fortuna, mia nonna era straordinaria…io porto il suo nome e un po’ anche il suo destino..mi ha insegnato a lavorare all’uncinetto..era bravissima! Un’artista! Ho fatto e sto ultimando qualche lavoretto e devo ammettere che funziona..funziona ..aiuta imparare a fare qualcosa, perfezionare una tecnica, realizzare, creare…appena posso posto le foto dei miei “capolavori” ahhhhahhhahhhhha(sorrido) saranno pure imperfetti ma sono orgogliosa…quanto tempo, prove e riprove…. preghiere e pensieri! Un saluto…un sorriso,un abbraccio!
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A parte che attenderò curiosa i tuoi lavoretti. Sento di concludere in questo modo … È vero i genitori ci crescono, ci educano , vigilano ma avere anche dei nonni accanto fortifica … Felice per te 😘
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anima in perenne ricerca e non può essere mai tranquilla ma di queste persone ce ne dovrebbero essere molte di più: ci stimolano e ci aiutano a comprendere la tortuosità della vita! Ciao: bella di dentro e nell’universo! 🙂 🙂
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Grazie…sempre dolce! Sorriso!
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Anche mia nonna era abilissima con l’uncinetto, faceva meravigliosi “centrini” , così li chiamava lei, con il filo sottilissimo, era il suo gran passatempo e divertimento e mi insegnava con pazienza. Era brava anche coi ferri, quando ero piccola mi faceva guanti e calzettoni, maglioni, mantelline e babbucce per tenere i piedi caldi a letto… È bello ritrovare i noi questi ricordi e questi insegnamenti, è fonte di serenità e di pace.
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Si, cara Silvia…sono ricordi preziosi e piccole “perle di saggezza” nascoste tra dolci ricordi che vale la pena ripescare…insegnamenti vitali tra le pieghe di qualche parola..qualche gesto..quando mi sento “persa” vado a caccia di queste memorie…! Grazie del passaggio..un sorriso, un abbraccio e dolce sera! Lei mi diceva sempre che quando sei troppo triste ed hai troppi pensieri…bisogna spegnere la mente e concentrarsi a fare, creare, imparare qualcosa…devo ammettere che funziona! Oggi giorno con i mezzi a disposizione (internet..soprattutto) è facile reperire qualche tutorial che ti insegna a fare qualcosa..una qualsiasi cosa…)..a breve posterò qualche lavoretto..di cui mi sento fiera per la gioia che mi hanno regalato nel farli…e quel pizzico di dolce serenità “sacra”in questo periodo…!
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Aspetto di vedere i tuoi capolavori! 🙂
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