La mia voce, il mio canto

erica

La mia voce non è sempre canto
qualche volta è lo stridore rauco
del cuore che raschia amore dal mondo
non è un volo sognante, leggero, etereo
piuttosto una picchiata fulminante
che graffia la schiena
paralizzando ogni intenzione
La mia voce non è sempre canto
è l’ultimo fiato prima dell’apnea
è sapere del mare
che mischia i colori
confondendo le braccia
è la notte che danza
mentre il buio disegna l’ombra ai passi
e il rumore che scricchiola sul pavimento bagnato.
La mia voce non è sempre canto
non è musica di poeta
dispensata a commensali storditi da elisir per la gioia
è un singhiozzo dispettoso
che salta sui crateri che fanno certi sguardi
si impiglia tra le lontananze
incespica su certe parole
balbettando il tempo delle attese.

Ricordandoti:

pietromenditto – 06/04/2011 23:08:00 

La voce di Giusy non è sempre canto ma talvolta è lo stridore rauco del cuore che raschia amore dal mondo, rabbia d’amore non corrisposto. Una rabbia in picchiata che graffia la schiena, un canto che si smorza prima di estinguersi nell’assenza. Ed è ancora una rabbia che sa la fraudolenza del mare che confonde le bracciate che vorrebbero raggiungere un porto sicuro. E’ la rabbia per una notte che danza invece dell’autrice mentre impone il suo disegno ai passi con la sgradevole conseguenza dello scricchiolio sul pavimento bagnato. La voce di Giusy a volte è rabbia e non è musica di poeta dispensata a commensali storditi da effimeri elisir per la gioia, è piuttosto il singhiozzo dispettoso di una bambina,un singhiozzo che evita certi sguardi che aprono crateri di malefica lava. E’ una voce che “si impiglia tra le lontananze / incespica su certe parole / balbettando il tempo delle attese”.
L’effusione, non è un difetto ma la cifra stilistica ed umana propria di Giusy Montalbano , erutta dalla sua anima come lava incandescente in rivoli estremamente poetici e con essa l’autrice vorrebbe ricoprire, come nel caso di altri autori, la Pompei del proprio passato che in molti (forse troppi) vorrebbero dimenticare.

A te che hai saputo leggere oltre le parole..a te carezza sincera che mai dimentico…ovunque sei…il Cielo mi parla di te!

19 pensieri su “La mia voce, il mio canto

    1. Eh, si, Isabella, conoscere Pietro è stato illuminante, gli sono grata per tante cose…abbiamo condiviso la passione e l’amore per la Poesia, la sua amicizia è stata una bella carezza che mai voglio dimenticare…una persona meravigliosa, un grande Poeta, un uomo come pochi…grazie del passaggio, un sorriso, una buona giornata!

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