Io dal Mare

“barche stelle insonni a ramazzare
nelle stanze di Nettuno
o turbini di sabbia tra le dune calve
sulle orme perse da qualcuno
e io
dal mare ho il sangue e amaro rimarrò
perché calmare il mare non si può
i miei si amarono laggiù
in un agosto e un altro sole si annegò
lingue di fuoco e uve fragole
quando il giorno cammina ancora
sulle tegole del cielo
e sembra non sedersi mai.
e innanzi al mare ad ansimare sto
perché domare il mare non si può
e come pietra annerirò
a consumare
a catramare
a tracimare

a fiumare
a schiumare
a chiamare
quel mare che fu madre e che non so…”

Io dal Mare ho preso il richiamo,voce che ammalia ogni mia tempesta, ho preso il vento che issa le vele in corsa verso nuovi orizzonti di pace, ho preso salsedine e acqua, pioggia di cuore che calma ogni sete io dal Mare ho vinto l’amaro disincanto e i colpi crudeli del tempo inabissato nella solitudine e nella dimenticanza. io dal Mare vivo e respiro,squamata dai graffi di ogni dolore,scivolo lenta come fossi onda e mi riposo dolce come il sangue che fluisce senza forza ..da qui so arrivare fino alle vene che scorrono senza ostruzione al centro del cuore per farlo battere di Vita, Meraviglia ed Incanto!

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