Spesso ciò che guasta un istante felice è la consapevolezza che non durerà.Lo guasta e al contempo ne sottolinea la meraviglia, l’effimera preziosità.E’ come se il tempo e la durata fossero considerazioni indispensabili alla comprensione della felicità, alla sua distillazione, alla possibilità di fissarla nello spazio e nello spirito.
La pelle, il contatto, la tangibilità, come tutto ciò che è fisico, non permettono durata. Quando la beatitudine è connessa a componenti concrete, è difficile da raggiungere ed ancora più difficile da conservare.
Uno stato di appagamento non può andare avanti a lungo, è debitore di un obiettivo, di una tensione, di una meta da raggiungere che, una volta conseguita, lascia solo un minimo tempo alla contemplazione dell’ottenimento, al compiacimento, per poi sfumare verso nuovi obiettivi.
Si può essere felici ogni giorno fintantoché si lotta per raggiungere uno scopo, ma poi, se non ci sono nuovi scopi all’orizzonte, la noia si appropinqua e diventa una compagna costante, una presenza cui sola l’ironia sa tenere testa.
Lotto continuamente contro l’impossibilità di fermare la felicità. Fissarne l’attimo è la cosa più dolorosamente irrealizzabile, ciò in cui teologi, filosofi e pensatori si sono dibattuti per secoli senza venirne a capo.
A volte però, almeno scrivendo usando il ricordo come Proust o la veggenza come Rimbaud mi pare di bloccare il tempo in momenti felici e di grande intensità.E’ proprio il tempo ho usato per descrivere, restituire, imprimere nella coscienza. La felicità appare qua e là, mostrando talvolta punte di iceberg che in verità non ha niente sotto la superficie, l’iceberg esiste solo in ciò che è visibile. E’ nella natura dell’emozione: un manifestarsi puro, senza niente di sommerso e mentre la tristezza appare nel fondo degli occhi o in qualche mezza frase, in un discorso lasciato in sospeso , la felicità si concentra nelle sue punte e scompare insieme ad esse. Serve una buona dose d’ironia per compensare il vuoto. ..e chi non ce l’ha è sfortunato, poichè l’ironia addolcisce, forma il sorriso e salva dalla disperazione. Felicità e ironia in perfetta convivenza …forse soltanto una raffinatissima soluzione per chi conosce l’una e l’altra e sa che la vita non può fare a meno della loro dualità.
Molto profondo questo tuo scritto. Mi pare tu abbia centrato il problema e mi pare che non posso essere altro che d’accordo con te. Ti lascio un sorriso. Isabella
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Grazie Isabella cara…prendo il tuo sorriso con vero piacere e ricambio ovviamente con uno dei miei (ho scelto tra i miei migliori quello per te..) Giusy
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Ed io gradisco molto e convengo sul fatto che sia tra i tuoi migliori. A presto carissima e con tante tue belle cose. Isabella
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Ahhhh… Allora io sono messa male… Ironia, nessuna… Felicità a piccole dosi…
Molto profonda la tua scrittura… Risuona…
Ciao cara…
Simo
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Grazie Simona, l’ironia è essenziale, vitale direi..per fortuna mia ne sono dotata soprattutto auto-ironia e ti garantisco mi salva sempre. Saper scovare il lato comico di certe situazioni regala sorrisi e un pizzico di leggerezza che aiuta a sorvolare …felicità? Potrei scrivere un trattato a riguardo..tanto ne sono stata privata e tanta ne ho avuta, ho e ne avrò.. un abbraccio cara e buona serata.
Giusy
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L’ha ribloggato su kenzokymura.
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