Il vento non spira più aria stringe catene immobile muta si prosta la voce al rumore del tempo cade sola cade speranza di cielo che rami non giungono a toccare e l’albero china la schiena per giungere agli occhi che strisciano il baratro di terra che trema pelle di corteccia striata da sfoglia di luna che dorme mani che danzano petali dischiusi alla notte scortica la vita fino alle ossa se giungi alla soglia del sole e non sai tornare cade la lingua nella fornace del fuoco senza più scrivere giorni prima della cenere un rombo un silenzio senza alcuna preghiera.
Sono un vecchio mai vissuto. Sono un reticolo di relazioni, ero un filtro d'informazioni. Scrutavo la vita con gli occhi, ora mi guardo in profondità. Cerco l'essenziale e non mi perdo nella superficialità. Questo sono io, questa è la mia storia. Per chi mi volesse sorprendere, si ricordi di fare attenzione alle particolarità. Gli uomini non sono accettati, i pensieri veri sono ben ritrovati. Buona lettura e buon divertimento, abbandonate la testa da un'altra parte, lasciatevi cullare dal vento.
bellissima poesia
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Grazie infinite Enrico…felice del tuo apprezzamento
Buona serata..un sorriso
Giusy
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