Spirito audace
i miei spasmi incastrati
ed allora i miei versi
sono sillabe mute
ansimanti
che cercano la nettezza festiva del cielo
dalle mie labbra cade la voce
mentre tra i denti soffia la pancia
che brontola
rosicchiando la notte
qualche volta sono soltanto un’ isola
selvaggia, deserta
dalla costa frastagliata di rocce
isola
dagli alberi con radici bagnate di sangue
protese , supplichevoli verso il mare
e foglie esauste di essere ombra
soffio di vento grecale
freccia di intenso
conficcata nelle pieghe di questa stessa vita
strappo di fiera bellezza che mi confonde
derubata dei suoi giorni scuri
soltanto tempo
che batte e rade deserto,
spirito audace
che nuota nell’aria..
Un’isola su cui vale la pena di approdare…
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Grazie Luigi, gentile da parte tua pensare questo…un sorriso.
Buona giornata
Giusy
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