Due minuti e trentasette secondi..per una lieve carezza sui tuoi occhi stanchi…per un bacio tenero e dolcissimo prima su una guancia poi sulle tue labbra come un soffio e un respiro se ne hai bisogno…
due minuti e trentasette secondi per ricordarti che ti voglio bene e sei nei miei pensieri..
due soli minuti e pochissimi secondi abbastanza per fermarti qui con me..un tempo che è sufficiente per non scordarmi mai di te…
due minuti e qualche secondo…e poi tutto il mio tempo per lasciarti nel posto che ti ho riservato..tuo..è un luogo magnifico..è l’arcobaleno della mia anima in festa ogni volta che mi sorridi..
Io cerco il germe del suono prima che diventi musica e la sfumatura appena accennata della luce che illumina un verso quando si dondola tra pozzi e alture io cerco un assenso forse soltanto un appiglio quando il mio sorriso storce il muso e non trova piega dove stirarsi e cerco nell’altalena dei miei sensi asciutti un mare dove bagnare il cuore oppiato dalla stanchezza… io cerco e mi ritrovo proprio quando mi perdo c’è sempre la stessa strada che mi aspetta.
Stasera ho scelto per me musica carezzevole…morbida, la mia anima in questi ultimi giorni si è voluta stordire di ritmo e parole nel tentativo di colmare il frastuono che spesso accompagna la solitudine, quel sentirsi soli in quella terribile contraddizione che può esistere quando hai troppe cose da voler dire e sei invece costretta dalle circostanze e dalle barriere delle riserve che impongono certe inutili conversazioni che sembrano toccare tutto quello che ti circonda ma mai il tuo io profondo, il blu..che è molto più di un colore per me, è il mio modo di essere ed esistere, ed allora ti ritrovi a reprimere, scegli apposta di tacere.
E’ anche questo un modo di essere e sentirsi soli..non riuscire a trovare qualcuno da cui ti senti davvero ascoltata, per la maggior parte delle volte e tranne qualche rara eccezione io mi sento sondata, scrutata, criticata, travisata..e attaccata e finisco con il ritrovarmi nel bel mezzo di una guerra dichiarata ed allora di conseguenza combatto, lotto..fino allo stremo delle mie forze e mi vedo catapultata in assurde lotte di potere che non ho scelto di fare per poi chiudermi nel silenzio.
Tutto questo ovviamente al costo di sofferenza..ed allora mi confondo e vedo lo spettro del mio abisso più scuro,vedo immagini di me che faccio fatica a riconoscere. Faccio tesoro di questo per orientare il mio di approccio verso gli altri nella direzione giusta.
Fortunatamente ho fatto durante il corso della mia esistenza poche ma sostanziali esperienze che sono tutto l’esatto contrario…incontri in cui una corretta comunicazione è stata determinante per stabilire legami profondi, quasi sublimi tanto forti di autenticità e rispetto da farmi sentire compresa, capita e persino amata..estasi e bellezza nella presa di coscienza che sì siamo soli ma ogni solitudine può essere accarezzata e abbracciata da altri cuori, e non importa se per un momento o per sempre..perchè di questo contatto rimane traccia, una firma indelebile sui nostri giorni.
Ho le mie estasi e i miei abissi..come chiunque a questo mondo, ma è buio, sera, quasi notte è il mio desiderio adesso è quello di essere riconoscente ad entrambe queste facce della stessa medaglie, perchè comunque ho imparato e sono cresciuta con il loro contributo e continuerò a scoprire, amare, vedere, rendermi conto d’ora in avanti della bellezza della vita anche per merito loro.
Uno dei sentimenti più gratificanti che io conosca-e una delle esperienze che meglio promuovono la crescita dell’altra persona- sorge nell’apprezzare un individuo nello stesso modo in cui si apprezza un tramonto: Le persone sono altrettanto meravigliose quanto i tramonti se io lascio essere ciò che sono.In realtà, la ragione per cui possiamo veramente apprezzare un tramonto è che non possiamo controllarlo.Quando osservo un tramonto, come facevo l’altra sera, non mi capita di dire: Addolcire un po’ l’arancione sull’angolo destro, mettere un po’ più di rosso porpora alla base, e usare tinte più rosa per il colore delle nuvole. Non lo faccio. Non tento di controllare un tramonto. Ammiro con soggezione il suo dispiegarsi.
Sono un vecchio mai vissuto. Sono un reticolo di relazioni, ero un filtro d'informazioni. Scrutavo la vita con gli occhi, ora mi guardo in profondità. Cerco l'essenziale e non mi perdo nella superficialità. Questo sono io, questa è la mia storia. Per chi mi volesse sorprendere, si ricordi di fare attenzione alle particolarità. Gli uomini non sono accettati, i pensieri veri sono ben ritrovati. Buona lettura e buon divertimento, abbandonate la testa da un'altra parte, lasciatevi cullare dal vento.