A volte ha uno strano languore il mio cuore…si muove lento, fascia aliti di vento su foglie che cadano scadenzando i respiri ha uno strano spessore questo mio cuore occupa lo spazio tra grani di rosario torturate tra le dita è una distesa di lago questo mio cuore balza dentro gli occhi il rumore dell’acqua rincorre la fiamma in un mozzicone spento arde proprio quando sente più freddo è un canto, un eco, una sola parola questo mio cuore grida sempre abbracci nuota in sola goccia di rugiada che svapora nel profumo nascosto di un fiore e al tocco di una carezza..sorride, vola.
Quante volte ho guardato al cielo ma il mio destino è cieco e non lo sa… che non c’è pietà, per chi non prega e si convincerà che non è solo una macchia scura…il cielo…
Quante volte avrei preso il volo ma le ali le ha bruciate già la mia vanità e la presenza di chi è andato già rubandomi la libertà…il cielo…
Quanti amori conquistano il cielo perle d’oro nell’immensità qualcuna cadrà, qualcuna invece il tempo vincerà finché avrà abbastanza stelle…il cielo…
Quanta violenza sotto questo cielo un altro figlio nasce, e non lo vuoi gli spermatozoi, l’unica forza tutto ciò che hai… ma che uomo sei se non hai…il cielo…
Della mia infanzia fortunatamente ho ricordi meravigliosi ed è grazie a queste mie piccole memorie che ritrovo quella gioia pura fatta di tante stelle luccicanti come paillettes sul vestito che indossa l’anima quando vuole ritrovare un motivo per sorridere.
Facilmente quando sono immersa in questi ricordi, si disegna sul mio volto un’espressione dolcissima di incanto e stupore…con gli occhi vivaci che bucano ogni grigiore e labbra socchiuse mi avvolgo di meraviglia mentre i piedi azzardano piccoli passi improvvisando un balletto mentre conto le fughe delle piastrelle e le mani disegnano volute sfidando il tempo ad indovinare il disegno nascosto nei miei tratti;
Da bambina ero proprio così…seguivo musica dappertutto, nella testa, nel rumore del vento…e nei rumori che giungevano dalla strada: il chiacchiericcio di comari alla finestra, la voce del venditore ambulante e il rombo singhiozzante della sua Ape..il ritocco della campana della Chiesa…il belare di qualche pecora e verso di richiamo del suo pastore..tutto era suono, musica da giocare.
Quante e quante volte ho invitato diciamo non proprio democraticamente qualche amichetta ad osservarmi mentre mi destreggiavo in spettacoli improvvisati: giravolte che finivano sempre con qualche capogiro…saltelli da imbrogliarsi i piedi…e mani a disegnare girandole nel vuoto il tutto condito con mille smorfie alla ricerca di approvazione.. sorrido proprio di gusto a ripensarci..eh si, ero proprio tremenda!
Troppe volte sono stata sgridata per la mia esuberanza, ero un grillo che saltava in continuazione come se stare ferma fosse insopportabile…ovviamente mi sono calmata a dispetto delle profezie di allora che mi vedevano fin troppo agitata per essere normale.. eppure devo dire che qualcosa è rimasto..sono una donna, nel pieno della sua maturità e sono madre e questo impone anche un certo grado di serietà…ma ogni tanto , quando sono sola in casa e so di non essere osservata, accendo la musica e davanti allo specchio comincio il mio teatrino, saltello di qua saltello di là, giro e rigiro al passo di una tarantella..e certo un po’ con il fiato corto anche se fisicamente me lo posso permettere visto la mia leggerezza mi accorgo tra una risata e una gioia bellissima mentre cado sulla prima sedia che capita: che sì ne è passato di tempo…e forse non ho più l’età per certe cose…ma diamine com’è divertente!!!
G.M
P.S: Vi lascio la mia musica di questa mattina..se volete favorire…un saltello al giorno toglie la tristezza di torno!
Sono un vecchio mai vissuto. Sono un reticolo di relazioni, ero un filtro d'informazioni. Scrutavo la vita con gli occhi, ora mi guardo in profondità. Cerco l'essenziale e non mi perdo nella superficialità. Questo sono io, questa è la mia storia. Per chi mi volesse sorprendere, si ricordi di fare attenzione alle particolarità. Gli uomini non sono accettati, i pensieri veri sono ben ritrovati. Buona lettura e buon divertimento, abbandonate la testa da un'altra parte, lasciatevi cullare dal vento.