Questo mio cuore

sorriso

A volte ha uno strano languore il mio cuore…si muove lento,
fascia aliti di vento su foglie che cadano
scadenzando i respiri
ha uno strano spessore questo mio cuore
occupa lo spazio tra grani di rosario
torturate tra le dita
è una distesa di lago questo mio cuore
balza dentro gli occhi il rumore dell’acqua
rincorre la fiamma in un mozzicone spento
arde proprio quando sente più freddo
è un canto, un eco, una sola parola
questo mio cuore
grida sempre abbracci
nuota in sola goccia di rugiada
che svapora nel profumo
nascosto di un fiore
 e al tocco di una carezza..sorride, vola.

G.M

Il cielo

Renato Zero

R. Zero

(1977)

Quante volte ho guardato al cielo
ma il mio destino è cieco e non lo sa…
che non c’è pietà, per chi non prega e si convincerà
che non è solo una macchia scura…il cielo…

Quante volte avrei preso il volo
ma le ali le ha bruciate già
la mia vanità e la presenza di chi è andato già
rubandomi la libertà…il cielo…

Quanti amori conquistano il cielo
perle d’oro nell’immensità
qualcuna cadrà, qualcuna invece il tempo vincerà
finché avrà abbastanza stelle…il cielo…

Quanta violenza sotto questo cielo
un altro figlio nasce, e non lo vuoi
gli spermatozoi, l’unica forza tutto ciò che hai…
ma che uomo sei se non hai…il cielo…

Alla mia età…

bimbi-ballo

 

Della mia infanzia fortunatamente ho ricordi meravigliosi ed è grazie a queste mie piccole memorie che ritrovo quella gioia pura fatta di tante stelle luccicanti come paillettes  sul vestito che indossa l’anima quando vuole ritrovare un motivo per sorridere.
Facilmente quando sono immersa in questi ricordi, si disegna sul mio volto un’espressione dolcissima di incanto e stupore…con gli occhi vivaci che bucano ogni grigiore e labbra socchiuse mi avvolgo di meraviglia mentre i piedi azzardano piccoli passi improvvisando un balletto mentre conto le fughe delle piastrelle e le mani disegnano volute sfidando il tempo ad indovinare il disegno nascosto nei miei tratti;
Da bambina ero proprio così…seguivo musica dappertutto, nella testa, nel rumore del vento…e nei rumori che giungevano dalla strada: il chiacchiericcio di comari alla finestra, la voce del venditore ambulante e il rombo singhiozzante della sua Ape..il ritocco della campana della Chiesa…il belare di qualche pecora e verso di richiamo del suo pastore..tutto era suono, musica da giocare.
Quante e quante volte ho invitato diciamo non proprio democraticamente qualche amichetta ad osservarmi mentre mi destreggiavo in spettacoli improvvisati: giravolte che finivano sempre con qualche capogiro…saltelli da imbrogliarsi i piedi…e mani a disegnare girandole nel vuoto il tutto condito con mille smorfie alla ricerca di approvazione.. sorrido proprio di gusto a ripensarci..eh si, ero proprio tremenda!
Troppe volte sono stata sgridata per la mia esuberanza, ero un grillo che saltava in continuazione come se stare ferma fosse insopportabile…ovviamente mi sono calmata a dispetto delle profezie di allora che mi vedevano fin troppo agitata per essere normale.. eppure devo dire che qualcosa è rimasto..sono una donna, nel pieno della sua maturità e sono madre e questo impone anche un certo grado di serietà…ma ogni tanto , quando sono sola in casa e so di non essere osservata, accendo la musica e davanti allo specchio comincio il mio teatrino, saltello di qua saltello di là, giro e rigiro al passo di una tarantella..e certo un po’ con il fiato corto anche se fisicamente me lo posso permettere visto la mia leggerezza mi accorgo tra una risata e una gioia bellissima mentre cado sulla prima sedia che capita: che sì ne è passato di tempo…e forse non ho più l’età per certe cose…ma diamine com’è divertente!!!
G.M

P.S: Vi lascio la mia musica di questa mattina..se volete favorire…un saltello al giorno toglie la tristezza di torno!