“Sai cosa mi commuove di te? Quando parli, ti muovi o scrivi sembri sospesa, ogni volta è come se lasciassi un addio, il tuo..ogni volta è come se mi salutassi per sempre, come qualcuno che sta per morire da un momento all’altro. Ma tu, dimmi pensi così tanto alla morte, allla tua,intendo? Forse la temi e la esorcizzi pensandoci sempre?”
“Sì è vero ci penso, ci penso sempre…alla mia morte per meglio dire alla morte in generale, in fondo credo sia normale, è una condizione della vita, finirò come finirai tu e tutti quanti e qui non ci piove…paura? Ne ho avuta e parecchio anche,la morte ci obbliga alla consapevolezza della nostra esistenza, ma credo che il motivo è un altro, ben più profondo, più importante..penso alla morte perchè voglio dare un senso a questa mia vita..e liberarmi da tutto ciò che mi toglie la libertà di morire in pace. Quando sono diventata madre per la prima volta, ho sentito oltre alla gioia immensa un senso profondo di responsabilità di fronte alla mia creatura: lei mi avrebbe tolto la mia libertà di morire! Non pensavo trasparisse così tanto, ora capisco perchè mi guardi sempre con gli occhi lucidi, anche quando mi sorridi le tue risate mi tremano dentro con la voglia di piangere”!
Se ripenso a mia madre e alla sua morte l’elemento che mi ha costretto a mettere in discussione tutta la mia vita non è stata la sua dipartita ma la sofferenza nella sua fatica di morire in santa pace.
Lei aveva paura della morte, me l’ha espresso chiaramente quando si è resa conto che la sua malattia avrebbe avuto questo epilogo, quando aveva oramai smarrito ogni speranza di sopravvivere e si stava consumando tra dolori lancinanti e stanchezza.
Ha sofferto terribilmente per esalare l’ultimo respiro e la vicinanza dei figli ha condizionato parecchio questo suo stato…ha fatto fatica a lasciarci a dirci addio, noi tutti le stavamo attorno, stringendole le mani, sussurandogli parole di conforto..ascoltando le sue ultime parole con estrema attenzione come a volerci trovare l’ultima benedizione o i segreti nascosti della vita intera, perchè si sa chi sta per morire è come se improvvisamente venisse pervaso della verità, impregnato di tutta la sua coscienza nell’ultimo atto di misericordia verso se stessi e verso chi ama.
Ho compreso tante e tante cose dopo la sua morte, dopo il primo periodo di grande dolore che ha comportato la sua perdita mi sono resa conto che dovevo fare i conti con questa realtà che è la morte.
Ho subito dei distacchi nel corso della vita, distacchi vitali, ho perso gli affetti più cari a cominciare da mio padre morto prematuramente per continuare con amici e parenti fino a mia madre il mio primo legame alla vita. I primi giorni e i primi mesi sono stata travolta dai ricordi: i suoi sorrisi, le sue parole..la sua vita, l’ho ripercorsa passo per passo come vedere un film, fotogrammi dei nostri giorni insieme e ricordo che la prima sensazione che ho provato è stata quella del senso di inutilità di ogni cosa..come se fosse stato tutto inutile, vano..perchè trascorriamo i nostri giorni stremandoci l’anima, riempendola di pensieri inutili, di cose superflue sempre alla ricerca spasmodica di qualcosa che ci faccia sentire vivi, quando basterebbe accontentarsi di godere di ogni attimo finché il battito ce lo permette? Perchè non riusciamo ad apprezzarela vita semplicemente per il tempo che ci è dato,cercando sempre di stare bene inseguendo quello che ci fa bene? perchè non lo smettiamo di rimandare per esternare i moti del cuore, posticipiamo ogni cosa pensando di avere tutto il tempo e non consideriamo la precarietà della nostra esistenza, ci priviamo inutilmente dei baci, delle carezze, delle dolcezze e tenerezze che vogliamo pensando che c’è tempo, aspettando il tempo. Quanto tempo inutile sprechiamo! Ecco cosa ho imparato io, invece che voglio essere felice, voglio gioire il più possibile e tutte le volte che ne sento l’esigenza, anche ora, adesso, non voglio più aspettare domani, abbandonarmi morbida ai moti del mio tempo e scivolare in ogni sensazione assecondando il cuore…lasciarlo andare dove vuole, accompagnarlo e assaporare i suoi voli con leggerezza, oggi è domani!
Ma la cosa che ho compreso più di tutto e che voglio arrivare al momento della fine, libera, voglio riuscire ad andarmene preparando fin d’ora il distacco dai miei affetti più sacri..creando le condizioni perchè quel giorno non ci siano più lacci come cappi ad impedirmi di esalare l’ultimo respiro, che non vuol dire affatto mettere le distanze, ma riempirle da subito con una presenza perenne di Bene.
Non la temo la morte, adesso..ho le mie convinzioni che mi spingono a credere che c’è un’altro posto che mi aspetta..vado incontro a questo ineluttabile mistero pacifica perchè tanto nessuno potrà mai evitare che accada. Intanto sono qui, aderisco a tutto ciò che comporta esserci, mi assumo la facoltà di vivere a modo mio..intensamente, appassionatamente, profondamente lasciando memoria di bellezza per quanto più mi è possibile, divorando il Bello che c’è quando lo trovo, felice di ogni scoperta, felice di ogni allegria, felice dei miei passi, semplicemente viva nel vero senso del termine.
G.M
Mia cara Giusy … ho avuto molte perdite di persone care mio padre altri parenti ed amici ma la più grande , quella per cui il mio tempo ha fatto un passo indietro è quella di mio marito … ma la vita continua e bisogna andare avanti … sono stata forte per lui , prima che accadesse, e lo sono ora per me stessa e per mia figlia … il mio carattere mi ha sempre portata a ricercare la positività e ad indossare il mio abito più bello , il mio sorriso… concordo pienamente con il tuo pensiero ogni giorno assaporo la vita carpe diem mia cara …. un abbraccio
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Cara Lia comprendo ogni parola, tutto quello che hai sentito ed hai provato nel perdere persone care…ti cambia,senza alcun dubbio, questo tipo di dolore ci obbliga a vedere finalmente la Vita per quel che è: un breve tragitto destinato a finire ed è propria con questa consapevolezza che si può affrontare il resto dei nostri giorni con la mancanza dei nostri cari cercando di trarre il meglio da ogni istante..nel post ho cercato in qualche modo di spiegare il mio orientamento adesso dopo le ferite di questi distacchi che a quanto pare è uguale al tuo..coraggio sempre Lia (abbiamo bisogno di sentircelo dire ogni tanto) la direzione è quella giusta,qualche giorno è più dura..ma tenendo sempre presente nel cuore i nostri affetti si supera anche questo..sei un buon esempio così per tua figlia che ricorderà la tua forza quando ne avrà bisogno. Ti abbraccio anch’io. Buona notte.
Giusy
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