Vedi, anch’io ho i limiti miei,
E uccidermi ancora, non puoi,
Vedi, va così, la vita è di chi,
Più chiedi, e più, gli dai
Un’altra guerra e sia,
L’ultima sulla pelle mia,
Là dove c’era ancora amore.
Chi più chi meno,
Senza rimorsi andava via,
Lasciando il vuoto, dove prima era poesia.
Tocca a te,
Dov’era un uomo, un ombra c’è,
Prenditi quello che rimane.
Chi più chi meno,
La tua stessa avidità,
Ladri di sempre, della notte che non che non sa.
Dietro di me, profili, e città,
Un uomo, che va, e non sente.
Chi, ti capirà, che siede al posto mio,
Che il mondo che vive, è il mio.
Un’altra guerra e sia.
Chi più chi meno,
Senza rimorsi andava via,
Lasciando il vuoto, dove prima, era poesia
È crudeltà.
Tornare a vivere, chissà
Tu mi hai insegnato, cosa è odiare
Adesso insegnami, l’amore che cosa è.
E se domani avrà, due braccia anche per me
.
Terra
Terra
rigogliosa e accesa nel palmo del sole
stagione che attende nel grembo dell’oscurità
e vivifica un sonno che mai dorme
Terra
solcata arrovistata e sconvolta
fino alle viscere
pietra e polvere
seminata in campo a saziare la fame degli altri
Terra
straziata e ammutolita
dal calpestìo di cavalli bradi
che picchiano tamburi selvaggi
per ammiccarsi una danza di pioggia
Terra
bocciolo di rosa che apre petali di baci
e poi sabbia ingoiata da un mare in tempesta
Terra!
a volte nemmeno il Cielo ti copre
ti cade sopra con il suo drappo di stelle e luce
lasciandoti le tue nude crepe
senza nemmeno sfiorarti.
G.M
Donne…
E parlo di noi donne…che ci sentiamo sempre brutte, eternamente attente alla linea, continuamente concentrate sui i nostri fianchi , la cellulite, la pancetta e i glutei che strabordano dai leggins, precise a trovare ogni minimo difetto che non ci fa sentire sicure e soddisfatte, allora comincia quella nostra interminabile estenuante battaglia all’ultimo pelo, l’ultima ruga, l’ultimo segno che ci fa provare quel senso disarmante di sfiorimento.
Chi non ha mai provato a cancellare la stanchezza, il peso e gli anni ingegnandosi in tutte quelle manovre al limite dell’assudità per rimediare a tutti gli anestetismi che ci assillano?
Quando non ci vediamo e sentiamo belle siamo capaci delle torture più allucinanti, tratteniamo il respiro all’inverosimile per estrapolare quel pelo che sembra un chiodo, siamo in grado di ammutolirci per venti minuti eterni, e per noi rappresenta un record nel guinness dei primati il tempo necessario perchè la nostra maschera ,quell’intruglio che fa venire conati di vomito solo a guardarlo, faccia effetto e poi lo rimuoviamo sperando nel miracolo, possiamo dormire con i bigodi in testa e le forcine che si infilzano come spilli nel cuoio capelluto e svegliarci stordite dopo non aver chiuso gli occhi illudendoci che il sacrificio ne è valso la pena…sottoporci a trattamenti cosmetici lunghi come la morte e ricrederci persino della nostra tolleranza così labile a tutti quegli sguardi che ci squadrano e ce la dicono lunga su come siamo davvero se ci trascuriamo giusto un momento.
Ah, noi donne! Cosa non possiamo sopportare pur di sentirci affascinanti, pur di vedere un riflesso di desiderio! Tutto facciamo, tutto proviamo e ci sbattiamo la vita a provare sempre cadendo nelle ridicolaggini più assurde, per sentirci dire almeno una volta: Bella!
Giusto, perfetto , sacrosanto diritto quello di aver cura di noi, del nostro corpo e del nostro aspetto senza mai dimenticare però che siamo state belle davvero soltanto quando ci siamo sentiti amate, no belle, di più: eclatanti,e stupende, siamo diventate fiori sbocciando di ogni colore e tramonto incantevole di fuoco e luce, siamo uno sguardo d’incanto senza fine soltanto quando amiamo, allora non c’è cura che tenga, siamo meravigliose senza speranza e senza miracolo!
G.M
Carp Diem
E ci ritroviamo qui con tutto il tempo che abbiamo vissuto insieme tra mille difficoltà e tanti ostacoli superati, cresciuti sicuramente, maturati e più saggi, invecchiati negli anni ma ancora giovani per sentire la voglia di viverci come due ragazzini che si scoprono piano piano;
In fondo non può che essere così, siamo davvero ancora in primavera, noi che di stagioni ne abbiamo spese tante , non facciamo 90 anni anni insieme e metà di questi li abbiamo adoperati per crescere i nostri figli, quattro splendidi diamanti che brillano di luce propria e che oramai adulti si apprestano ad intraprendere la loro di avventura di vita , la nostra famiglia si allarga , la nostra casa è diventata un porto di mare e noi ci guardiamo increduli e ci chiediamo se non è giunto il momento di pensare anche a noi, a noi che imbarazzati sotto gli sguardi dei nostri figli ci guardiamo ancora con occhi languidi, annacquati d’emozione, frementi di desiderio;
Mi osservi e mi scruti in silenzio mentre mi muovo e mi siedo, mentre mi appresto a fare le solite cose, sorridi se mi stupisco dei tuoi sguardi ancora così innamorati, così catturati dai miei gesti di sempre, che con i tuoi occhi addosso sono sempre un’altra cosa mentre comincia lento il nostro gioco di seduzione e corteggiamento, un gioco accativante fatto di cedimenti e abbandoni, di prese e scorrimenti, di ammiccamenti e ritrosie, fino ad abbracciarci stretti per sentire la voglia di noi;
Nessuno meglio di noi può capire cosa significa Carp Diem, quel cogli l’attimo prima che sfugga, noi che di attimi ne abbiamo avuti a bizzeffe per ferirci, per infierire l’uno contro l’altro, presi dalle difficoltà pratiche e dal nostro carattere inconciliabile sotto molti aspetti, completamente uguale per molti altri, noi così “focosi”, istintivi, viscerali, folli, noi disposti a dare tutto ciò che abbiamo e che siamo fino all’ultima goccia di sangue, noi due così eslusivi nel Bene da non tollerare nient’altro che la nostra totale, completa dedizione, noi due che veniamo dallo stesso mondo, dalla nostra Terra di cui abbiamo segnato il marchio che ci distingue da tutto questo resto di mondo in cui spesso ci sentiamo estranei e ne facciamo i conti con la nostalgia; Noi che siamo partiti con il vento contrario e ce lo siamo fatto amico per non sentirci schiaffeggiare dalle sue raffiche gelate, che non ci capivamo affatto e i primi mesi della nostra convivenza ci lanciavamo piatti e tazze addosso e poi abbiamo cucinato insieme mischiando gusti e aromi per sentirci sazi e pieni, noi che ci siamo sopportati mancanze che sembravano irreparabili e abbiamo aggiustato le crepe nella coppa del nostro amore bevandoci dentro fino ad ubriacarci e stordire la rabbia che ci succhiava il sangue, noi che ci siamo promessi la vita il primo giorno che ci siamo incontrati e sembrava potesse bastare e invece abbiamo sentito la necessità di farcelo benedire questo impegno e ci siamo ritrovati a firmare davanti ad un altare facendo piangere di commozione i presenti perchè consapevoli del coraggio che ci abbiamo messo per arrivare a quel punto, a quel Sì dopo essere stati travolti dalle tempeste dei nostri immensi dinieghi che ci volevano naufraghi nel mare della nostra scelta e ancora noi che abbiamo perso nel frattempo tanto del nostra gioia, molti sorrisi e parecchie speranze, ma siamo ancora qui a cogliere questo tempo che ci vede resistere, che ci vede ancora innammorati con una grande forza in più che è la consapevolezza di ciò che siamo , con i nostri punti di forza e tutte le nostre debolezze e che siamo ancora disposti comunque a rivederci da testa a piedi e viceversa, a rivoltarci completamente per trovare il verso giusto, questo tempo in cui mi guardi e ti lasci sfuggire il desiderio di stringermi forte e di essermi roccia , ti lasci scappare quel desiderio che mai si spegne e ti giustifichi dicendo che divento molto più bella con il tempo, questo nostro attimo che ci rimette in pista pronti a danzarci la vita, il cuore, l’anima intera fino a non avere più tempo di piangerci addosso. Carp Diem! Prima che la musica cessi, prima che la tristezza di non riuscire ad essere migliori di ciò che siamo ci stritoli il cuore e ci faccia invecchiare davvero, raggelandoci le ossa, prima che qualche nuvola piova tempesta facendoci perdere nella nostra solitudine.
Carp Diem! Per ridere ancora senza più lacrime e rimpianti, in fondo se ci pensi ce lo meritiamo davvero! chi meglio di noi due può capirne il motivo?
G.M
G
Cosa sono le nuvole
Che io possa esser dannato
se non ti amo
e se così non fosse
non capirei più niente
tutto il mio folle amore
lo soffia il cielo
lo soffia il cielo
così
ah ma l’erba soavemente delicata
di un profumo che da gli spasimi
ah tu non fossi mai nata
tutto il mio folle amore
lo soffia il cielo
lo soffia il cielo
così
il derubato che sorride
ruba qualcosa al ladro
ma il derubato che piange
ruba qualcosa a se stesso
perciò io vi dico
finché sorriderò
tu non sarai perduta
ma queste son parole
e non ho mai sentito
che un cuore, un cuore affranto
si cura con l’udito
e tutto il mio folle amore
lo soffia il cielo
lo soffia il cielo
così
Modugno (Pasolini)
La Poesia ha fatto di me
La poesia ha fatto di me occhi
che stringono come tenaglie
fotografie e lampi di memoria
ha fatto di me la voce
arroventata dalla luce delle ombre
lingua a strisciare sull’ anima stesa
a tappeto.
Ha fatto di me un posto
da inseguire nel sonno,
un luogo aspro e selvaggio
da setacciare con in mano
la falce della luna
quando la mia vita si veste
con la vita dei mattini che attendo.
Ha fatto di me parole
come tormento e dono
eccessive e scontate
come gocce assuefatte
da ogni sapore,
stanche e vitali.
Ha fatto di me
ogni cosa che stringo
ogni cosa che voglio
ogni cosa che amo
fino alla follia di perdermi nel cuore del sole.
G.M
Chi cerca trova
Ho smarrito il mio ipod stamattina, l’ho cercato ovunque, tra le lenzuola e le coperte, sopra e sotto il letto, ricordo l’ho avevo riposto nelle tasche della mia felpa universitaria strausata che oramai uso come pigiama, quell’enorme sacco che arriva giusto giusto sulla parte alta delle cosce…che invece di scoraggiare il più vivo dei desideri mi rende terribilmente sex, e così l’ho perso, volato via chissà dove, come la felpa raccattata all’alba ai piedi del letto.
Ho cercato senza sosta, perchè so essere molto testarda quando voglio mentre lui placido e tranquillo si era infilato nella fodera del cuscino..trovato!! ho urlato come una bimba euforica e felice dopo che ha ritrovato il suo gioco preferito.
E così giungo a questa conclusione, scontata e banale ma spesso dimenticata: Chi cerca trova, punto ed allora mi chiedo: tu che in me cerchi sempre qualcosa mi domando cosa riesci davvero a trovare.
Mi…
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Questo mio scrivere
Questo mio scrivere
mi porterà sempre altrove e nel profondo
ho occhi come mani
e bocca posata sulle labbra dal vento
questo amare amare fino a strofinare il cuore
sul marmo e farlo diventare cielo che abbraccia
questo straripare
che cerca ovunque mare
sarà la voce sarà silenzio
sarà la melodia che cerca la sua culla
per dondolarci l’anima
Questo mio scrivere, questa solitudine
che raschia i graffi
per rinascere nel sangue e sentirlo scorrere ancora
forse è soltanto un vezzo strampalato
che mi tiene ancorata alla vita
alla bellezza di un viaggio pieno di promesse
e che dal viaggio accetta l’euforia dell’arrivo
e la dolce malinconia
di un saluto.
Questo mio scrivere, è sentire
è innamorarsi ancora
per il sole che ha scaldato
per il mare che mi è tremato dentro
gli abissi e le maree che mi hanno visto sprofondare
e poi riemergere fino a piangere di bellezza
questo mio scrivere è soltanto una danza silente
con il battito del tempo
lasciando cantare la vita con i suoi colori
come una carezza che tocca di baci colmi
di sussurri..
passi nudi verso il fragore del blu che esplode
anelando silenzi di cristallo.
G.M
…
…
Per noi…per il tuo compleanno e quel giro in giostra rimasto a metà. Ovunque sei stai con me.
Tua figlia.