Guidami danzando alla tua bellezza col suono di un violino che brucia conducimi danzando oltre il panico fin dove starò al sicuro sollevami come un ramo d’ulivo e sii la colomba che mi riporta a casa guidami danzando fino in fondo all’amore Oh lascia che io veda la tua bellezza quando non ci sono più testimoni fammi sentire come ti muovi all’uso di Babilonia lentamente mostrami ciò di cui solo io conosco i confini guidami danzando fino in fondo all’amore guidami danzando fino in fondo all’amore Guidami ora danzando alle nozze guidami danzando e non fermarti guidami danzando con dolcezza e danza a lungo stiamo entrambi sotto al nostro amore ne stiamo entrambi sopra guidami danzando fino in fondo all’amore guidami danzando fino in fondo all’amore Portami danzando ai bambini che chiedono di nascere guidami danzando oltre il velo che i nostri baci hanno consumato poni una tenda a rifugio ora anche se ogni filo è strappato guidami danzando fino in fondo all’amore Guidami danzando alla tua bellezza col suono di un violino che arde conducimi danzando oltre il panico fin dove starò al sicuro toccami con le nude mani o col guanto che le ricopre guidami danzando fino in fondo all’amore guidami danzando fino in fondo all’amore
Guidami danzando alla tua bellezza col suono di un violino che brucia conducimi danzando oltre il panico fin dove starò al sicuro sollevami come un ramo d’ulivo e sii la colomba che mi riporta a casa guidami danzando fino in fondo all’amore Oh lascia che io veda la tua bellezza quando non ci sono più testimoni fammi sentire come ti muovi all’uso di Babilonia lentamente mostrami ciò di cui solo io conosco i confini guidami danzando fino in fondo all’amore guidami danzando fino in fondo all’amore Guidami ora danzando alle nozze guidami danzando e non fermarti guidami danzando con dolcezza e danza a lungo stiamo entrambi sotto al nostro amore ne stiamo entrambi sopra guidami danzando fino in fondo all’amore guidami danzando fino in fondo all’amore Portami danzando ai bambini che chiedono di nascere guidami danzando oltre il velo che i nostri baci hanno consumato poni una tenda a rifugio ora anche se ogni filo è strappato guidami danzando fino in fondo all’amore Guidami danzando alla tua bellezza col suono di un violino che arde conducimi danzando oltre il panico fin dove starò al sicuro toccami con le nude mani o col guanto che le ricopre guidami danzando fino in fondo all’amore guidami danzando fino in fondo all’amore
Perché ho scritto una canzone per ogni pentimento e debbo stare attento a non cadere nel vino o finir dentro ai tuoi occhi, se mi vieni più vicino………
La notte ha il suo profumo e puoi cascarci dentro che non ti vede nessuno ma per uno come me, poveretto, che voleva prenderti per mano e cascare dentro un letto….. che pena…che nostalgia non guardarti negli occhi e dirti un’altra bugia A..Almeno non ti avessi incontrato io che qui sto morendo e tu che mangi il gelato.
Tu corri dietro al vento e sembri una farfalla e con quanto sentimento ti blocchi e guardi la mia spalla se hai paura a andar lontano, puoi volarmi nella mano ma so già cosa pensi, tu vorresti partire come se andare lontano fosse uguale a morire e non c’e’ niente di strano ma non posso venire
Così come una farfalla ti sei alzata per scappare ma ricorda che a quel muro ti avrei potuta inchiodare se non fossi uscito fuori per provare anch’io a volare e la notte cominciava a gelare la mia pelle una notte madre che cercava di contare le sue stelle io li sotto ero uno sputo e ho detto “OLE'” sono perduto.
La notte sta morendo ed e’ cretino cercare di fermare le lacrime ridendo ma per uno come me l’ ho gia detto che voleva prenderti per mano e volare sopra un tetto.
Lontano si ferma un treno ma che bella mattina, il cielo e’ sereno Buonanotte, anima mia adesso spengo la luce e così sia…
Non so abitare a lungo l’immobilità, ogni cosa in me freme, pulsa si agita, sono piena…colma e straripante di fughe, viaggi, deserti, paesi lontani, nel mio sguardo dormono e vegliano occhi che penetrano orizzonti perduti e andati, sono carica di sogni, passioni, slanci d’amore la mia consistenza è lievità carnosa e per questo che non sopporto a lungo la ripetizione, l’abitudine e il battito dell’orologio che annulla il tempo, è la mia natura il movimento e quando sono costretta a stare ferma ogni cosa in me si dispone alla continua ricerca di altri luoghi ed è tutto un tumulto di voci, di brusii, di sospiri, battiti d’ali e sciabordii di acqua smossa.
La mia mente vaga a volte sfilacciata e incerta, galleggia nei ricordi trasloca e si estende a caccia di profumi, aromi tocchi, profezie e promesse misteriose cantate dal vento, cammina avanti e indietro contando vecchie ferite e bagliori di dolcezza infinita come una sfida da portare al passato, ricordare senza cancellare, pensarlo perchè mi percorra senza sovrastarmi, sorpassarlo per imprimerlo meglio, così il tutto ed il nulla, l’amore che ho avuto e quello dimenticato si nutre di presenza e di calore.
Nell’immobilità sento soltanto urgenza e bisogno di collocarmi al meglio, l’esigenza di schierare la Vita nell’eterna diatriba del male e del male, del giusto e sbagliato sistemare la luce che preme in bilico continuo, in mezzo ad ogni mia dualità, ogni contrasto che non mi permette di definire i contorni ma soltanto dettagli che mi impediscono di incontrare la verità.
E in questo perpetuo movimento che io so stare stabile, in questo immergermi ed emergere che posso respirare, in questo perenne lisciare e confortare oppure scostare ed allontanare che mi affiato alla Vita, che ne prendo il possesso per poi lasciarla scorrere ed andare…un ‘onda possente che si infrange in offerta, in dono verso altre rive, altri scogli, altri muri e silenzio e poi torna, torna come Mare!
Allora scrivo, studio, dipingo tele e faccio musica…allora creo, cucino, rammendo e ricamo, danzo e mi racconto, invento qualcosa e gioco, canto il mio dolore, la malinconia e la gioia pura, mi tuffo in una fotografia , oso ancora sognare, piego i miei spazi ristretti per non lasciarmi spezzare e in questo turbinio quasi sconsiderato io trovo il senso di tutte le cose, sola di una solitudine che abbraccia il mondo.
Nel tumulto del mio cuore agitato io trovo oasi di pace, una quiete lenta, calma e pulsante, fiamme accese di speranza, in mezzo a tutta questa baraonda io trovo il silenzio che non è tacere ma voce che invoglia, sprona e consola il diapason che accende l’armonia e fiorisco di primavera antica e perenne.
Fluttuando tra carico e sgravo attenuo il peso per aderire meglio al mio esistere intenso, colmo il baratro della mancanza, così piccola e garbata chiedo al Cielo di ricambiare una voce, un baleno di dolcezza, un cambio e una rotta, un sorriso raro come una gemma preziosa, una lacrima lavata nel fuoco della compassione, una morbida fibra da cucire in coperta, una parola d’amore che straripa di cura e attenzione…domando e aspetto ,mi muovo apparentemente ferma senza spostarmi dal cuore di ogni mia certezza , dall’epicentro sicuro che mi salva persino da me stessa.
Ti parlerò di me, delle mie stagioni e del mio tempo di tutto quello che avrei voluto fare e mai ho fatto, dei giorni scuri e di quelli pieni sole. Ti parlerò scavando in fondo alla ricerca di qualcosa da poterti lasciare sempre un petalo di rosa da conservare tra le pagine di un libro di poesie un sorriso tolto con fatica dal mio cuore stanco, ti parlerò degli uomini della mia vita di un padre che ho dovuto perdonare quando era tutto troppo tardi per ricominciare di comete impazzite che hanno sorvolato il mio cielo e di tutti quelli che sono rimasti sempre e che ho ritrovato indenni sopravvissuti al vento dell’oblio ti parlerò… senza stancarmi delle mie nebbie e delle mie foschie delle mie battaglie perse e di tutte quelle che non ho mai avuto il coraggio di iniziare, di ciò che sono dannatamente fragile e forte uguale del mio sentire tutto con questi sensi affinati dal dolore ti parlerò, in silenzio mentre ti guardo per ascoltare solo te che mi trascini morbido sull’anima senza far alcun rumore.
Sono un vecchio mai vissuto. Sono un reticolo di relazioni, ero un filtro d'informazioni. Scrutavo la vita con gli occhi, ora mi guardo in profondità. Cerco l'essenziale e non mi perdo nella superficialità. Questo sono io, questa è la mia storia. Per chi mi volesse sorprendere, si ricordi di fare attenzione alle particolarità. Gli uomini non sono accettati, i pensieri veri sono ben ritrovati. Buona lettura e buon divertimento, abbandonate la testa da un'altra parte, lasciatevi cullare dal vento.