Voglio aria, voglio lasciarmi violare da raffiche di vento, incatenare dallo stupore di un paesaggio racchiuso nel cuore e nella mente… da colori e profumi, innamorarmi e sorridere ..aria a spazzare via parole acri come rigurgiti, aria come il respiro incerto di un’estate calda..soffio leggero a togliere la polvere e giorni ovattati poggiati sulle spalle, aria a sciogliere capelli annodati e voglie assopite…un refolo deciso a spingermi fuori da tutti i miei dolori, dalle mie battaglie atroci, all’ultimo sangue, dai miei calvari e poi tutte le parole che vorrei dire e che non riesco a pronunciare e aria come carezze non sui seni morbidi, ma dove la pelle si è fatta ruvida e dove stagnano le cicatrici…uno sbuffo proprio lì dove resto implosa per mostrare la mia forza e tutta quell’immane fragilità che mi fa piangere sola davanti alla bellezza della musica. riempire il vuoto che mi opprime lo sterno, i vuoti che tanto mi ingombravano al punto da farli diventare spazi da colorare…soltanto aria in questo crepuscolo che sfuma dentro il mare e che non vuole diventare buio.
G.M
Bei pensieri, molto personali… ti lascio a riguardo uno stralcio di una poetessa… Cristina Bove
“…ma soprattutto m’incantava il cielo
e l’aria che addensava o risplendeva
sui miei pensieri in cerca dell’altrove…”
da “Ancora scelgo il sogno” (e senza anestesia)
aria, come ricerca dell’altrove… 🙂 già …
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bellissima! Non conosco quest’autrice..mi ripromotto di cercare qualche suo scritto, mi ha incuriosita, grazie!
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